Ai veneti è andata la maggioranza in assemblea, ma il presidente – come previsto dall’uscente Terenzio Borga – è un friulano. Presidente del Consorzio di tutela del formaggio Montasio DOP è stato eletto il numero uno della Latteria sociale di Coderno Maurizio Masotti. Quarantadue anni, titolare di un’azienda zootecnica a Coseano e dal 2010 alla guida della piccola cooperativa friulana, Masotti sarà affiancato da Domenico Sartore (vicepresidente), e da un giunta esecutiva composta da Valentino Pivetta, Linda Del Ben e Christian Roldo.
L’obiettivo passa da un progetto di nuova comunicazione del formaggio Montasio Dop friulano-veneto che nei contenuti è già stata definita. Quel che manca sono ora le risorse (regionali), attese a stretto giro. «Stiamo per accedere ai bandi, sia sulla legge 25 (681 mila euro) che sul Psr (500 mila) cui si aggiungeranno in parte risorse proprie del consorzio – fa sapere il direttore Loris Pevere – grazie all’aumento del contributo su ogni forma prodotta che l’assemblea dei soci ha deliberato l’anno scorso». Un anno che ha visto la produzione di circa 820 mila forme per un giro d’affari che si aggira (all’ingrosso) tra i 30 e i 32 milioni di euro. «L’occasione che abbiamo è importante – conferma Masotti – e potrebbe essere l’ultima. Dobbiamo riuscire a portare il Montasio fuori dalla zona di produzione: cercare nuovi mercati per l’apprezzata Dop».
IL PIANO DEI CONTROLLI DELLA DOP
Il valore del prodotto tipico a Denominazione di origine protetta Montasio passa per la grande garanzia del piano dei controlli attivato attraverso l’organismo di certificazione indipendente, riconosciuto dal Ministero delle politiche agricole, CSQA certificazioni.
Il piano dei controlli attivato per il Montasio DOP prevede che per tutte le fasi del processo produttivo e per tutti gli operatori coinvolti nella filiera vengano ispezionati: ubicazione, adeguatezza strutture e impianti, identificazione e rintracciabilità.
Specifici di ciascun operatore sono inoltre i controlli sotto indicati.
Allevamenti: conformità di specie, alimentazione e del latte pronto per la vendita.
Caseifici: conformità in fase di raccolta del latte, delle Materie Prime (latte, innesto/fermento e caglio) e origine del latte, del processo di trasformazione, conformità del prodotto, della marchiatura e dell’etichettatura.
Stagionatori: conformità e origine del prodotto fresco da stagionare, del processo, del prodotto, della marchiatura e dell’etichettatura.
Laboratori di confezionamento/porzionamento/grattugia: conformità e origine del prodotto destinato a confezionamento, porzionamento o grattugia, del processo e dell’etichettatura.
Il prodotto finito viene sottoposto a controllo della conformità delle caratteristiche chimiche, fisiche ed organolettiche.
Fonte: Messaggero Veneto; Fondazione Qualivita