L’Espresso
Speciale Toscana Soft economy. Un circolo virtuoso tra cultura, arte e buon vivere. Che diventa sistema di sviluppo. E la regione vola sulle ali di grandi vini, alimenti preziosi, paesaggi intatti. E agricoltura hi-tech. In principio fu il “Chiantishire”. Il triangolo d’oro tra Arezzo, Firenze e Siena, terra di colline, vigneti e casali trasformati in eremi di lusso da Sting,proprietario della tenuta settecentesca li Palagio a Figline Valdarno, e tanti altri nababbi. E scomparso tre anni fa John Mortimer, lo scrittore inglese che coniò il celebre appellativo, ma tra i suoi connazionali il mito della Toscana è più vivo che mai. Sinonimo di benessere e stile di vita “rural chic”, tanto che il “Financial Times” di recente ha parlato dei prezzi vertiginosi ai quali vengono messe in vendita le case nel Chianti, alla faccia della crisi: 11 ettari, di cui quasi tre di vigneto, vicino a Panzano per 5,5 milioni di curo, una casa colonica ristrutturata non lontana da Gaiole per 4,5 milioni.
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