“Separare ed evidenziare i prodotti DOP e IGP sugli scaffali della distribuzione, rispetto a quelli generici, non scio è un atto dovuto nei confronti dei relativi produttori e dei complessi sistemi di eccellenza che li sostengono, ma è la più elevata forma di rispetto verso i consumatori, che meritano di essere informati in modo chiaro e puntuale, per poter scegliere in libertà e sicurezza”. Con queste parole Stefano Berni, direttore generale del Consorzio Grana Padano DOP, presidente del Consorzio Aceto Balsamico, vicepresidente e tesoriere dell’associazione AICIG, è intervenuto durante la Tavola Rotondo “Accordo tra Ministero e Grande Distribuzione per la promozione dei prodotti DOP e IGP: più spazio nei punti vendita alle eccellenze della produzione agroalimentare”, organizzata a Cibus dal Consorzio Tutela Grana Padano e AICIG.
Sono intervenuti anche: Luca Bianchi capodipartimento politiche competitive della qualità agroalimentare e incaricato del Mipaaf; Marco Pagani, Direttore Area Legislazione Federditribuzione; Flavio Fornaci, Responsabile Settore Freschi e Surgelati, COOP. Ha moderato e chiuso i lavori Stefano Berni. Nei negozi e nei supermercati – prosegue Stefano Berni – è forze e in continua crescita la presenza di prodotti che per aspetto, presentazione e packaging sembrano uguali a quelli DOP o IGP ma che nulla hanno a che vedere con il livello qualitativo degli stessi. La confusione causata dai generi alimentari ‘similari’, di ignota provenienza e in vendica sugli scaffali al fianco di eccellenze a Indicazioni Geografica come Grana Padano DOP, Parmigiano Reggiano DOP, Aceto Balsamico di Modena IGP etc, penalizza in maniera pesante i consumatori, il made in Italy e le aziende produttrici. Un danna che, solo per il Grana Padano DOP, vale 1 miliardo di euro, 700 milioni all’estero e 300 milioni in Italia.
Fonte: Baccus