Il mercato dei vini fermi affronta sfide cruciali: inflazione, moderazione, premiumisation e instabilità geopolitica. Quali scenari si prospettano per il 2025?
Inflazione, instabilità geopolitica, premiumisation e vini no/low alcohol: il mercato dei vini fermi si prepara a un 2025 di trasformazioni. Tra crisi e opportunità, i produttori sono chiamati a innovare per conquistare consumatori più esigenti e consapevoli. Un bivio decisivo che potrebbe riscrivere le regole del gioco.
Il mercato dei vini fermi, pur superato in crescita dai vini spumanti, rappresenta ancora il cuore pulsante dell’industria vinicola globale. Secondo Statista, nel 2024 il valore dei vini fermi ha raggiunto i 293,5 miliardi di dollari, una quota dominante rispetto al totale del mercato vinicolo stimato in 353,4 miliardi. Tuttavia, questo settore deve fare i conti con una serie di fattori che potrebbero influenzarne la stabilità e le prospettive future, tra cui le pressioni inflazionistiche, i cambiamenti nei modelli di consumo e un contesto politico ed economico globale sempre più complesso.
L’inflazione resta uno dei fattori chiave nel ridefinire il mercato globale del vino. Sebbene in alcune economie occidentali stia mostrando segni di rallentamento, la sua influenza è ancora evidente in regioni come il Giappone e l’area Asia-Pacifico. Secondo IWSR, l’erosione del potere d’acquisto causata dall’inflazione si riflette direttamente sulle scelte dei consumatori, rendendo il mercato dei vini fermi particolarmente sensibile alle oscillazioni economiche.
In questo contesto, i consumatori tendono a preferire opzioni più accessibili o vini definiti “value for money”, caratterizzati da un buon rapporto qualità-prezzo. Tuttavia, in altre aree colpite dal caro vita, emerge una tendenza opposta, con una domanda crescente per prodotti premium considerati “lusso accessibile”. Questa dicotomia crea nuove opportunità ma anche complessità per i produttori, chiamati a bilanciare offerta e posizionamento in un mercato in trasformazione.
Tra le tendenze più significative che influenzeranno il mercato dei vini fermi nel 2025 si segnala la crescente attenzione verso il consumo moderato, soprattutto tra i più giovani. Guidati da una maggiore consapevolezza della salute e dalla diffusione di stili di vita sobri, i consumatori stanno abbracciando con sempre meno riserve le alternative a basso contenuto alcolico o totalmente prive di alcol.
I vini no/low alcohol, un tempo visti con scetticismo, hanno registrato un notevole miglioramento qualitativo, guadagnando terreno grazie a una crescente accettazione sociale. Questa evoluzione non si traduce soltanto in un maggiore interesse per i vini senza alcol, ma favorisce anche il segmento premium. In linea con una filosofia di consumo “meno ma meglio”, i consumatori scelgono meno quantità ma una qualità superiore, aprendo la strada a prodotti di fascia alta e a un consumo più consapevole.
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Fonte: WineMeridian.com