Made in Italy Summit: sostenibilità la chiave per i mercati esteri. Cresce l’impegno su strategie ambientali, sociali e di governance.
Dalla moda all’aerospazio, dall’agroalimentare alla farmaceutica, passando per la nautica e tantissimi altri settori manifatturieri, il made in Italy ha acquisito negli anni un valore e una riconoscibilità sui mercati internazionali che pochi Paesi al mondo possono vantare.
Con 625 miliardi di euro di valore delle vendite all’estero, il nostro Paese è del resto uno dei principali esportatori globali, nonché il più copiato, come dimostrano le stime più recenti sull’incidenza del cosiddetto “Italian Sounding“, che ha superato i 100 miliardi di euro e sottrae quote di mercato alle imprese italiane.
In particolare a quelle del food, uno dei comparti produttivi al centro della seconda giornata di lavori del quinto Made in Italy Summit del Sole 24 Ore, Financial Times e Sky tg24, che ha registrato 8.700 persone in collegamento e che ha affrontato il tema della necessità di investire in innovazione e sostenibilità anche per difendersi dalla concorrenza sleale.
Oltre che per raggiungere gli obiettivi ESG, diventati ormai un fattore di competitività per le imprese, sia nei rapporti tra partner all’interno delle filiere produttive, sia per accedere al credito in forme agevolate.
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Fonte: Il Sole 24 Ore