Ultimo in ordine di tempo è stato il Ceta, l’accordo di libero scambio tra Ue e Canada che, benché in vigore in via provvisoria dal 2017 e non ancora ratificato da tutti gli Stati membri, ha prodotto ottimi risultati soprattutto per l`agroalimentare made in Italy.
Nel complesso le esportazioni italiane verso il Canada dal 2017 allo scorso anno sono aumentate del 36,3% con in prima fila l`agroalimentare con il +8o% dell`ortofrutta trasformata, il +35% per il lattiero caseario e il +24% registrato dal compatto vino e bevande.
Risultati che avrebbero dovuto spingere a negoziare altri accordi bilaterali mentre invece su questo fronte in questi anni è rimasto quasi tutto fermo. Le uniche due intese che sono state raggiunte dalla Ue hanno riguardato Cile e Nuova Zelanda, anche se la procedura di approvazione va ancora completata.
È questo lo scenario degli accordi commerciali internazionali che ormai da qualche anno (complici anche pandemia e guerra) sono rimasti in stand by. Del tutto assenti dal dibattito politico, eppure, quei negoziati possono aprire importanti opportunità, in primo luogo, per il Ovine & food made in Italy.
Fonte: Il Sole 24 Ore