Prodotti DOP, IGP, bio e da filiera corta serviti nelle mense delle scuole casalesi, e ora un piano per la riduzione dei rifiuti
Con la riapertura delle scuole, l’assessore alla Pubblica Istruzione Gigliola Fracchia e il dirigente Marco Caponigro hanno ripreso i controlli presso le mense comunali di Casale Monferrato. Con loro anche il consigliere Tatiana Mantovan, vicepresidente della Commissione scuole.
«Rispetto ad ogni valutazione sulla “dieta” predisposta per gli alunni – riferisce Mantovan – la qualità offerta e garantita fin dal primo giorno di apertura a settembre si sposa con la scelta di una varietà di piatti ampia e accuratamente stilata da una nutrizionista della nostra ASL. La maggior parte della materia prima è piemontese, filiera corta e composta per lo più da prodotti IGP, DOP e biologici».
Tatiana Mantovan analizza anche la situazione attuale alla luce dell’incerta ripresa di settembre: «Tutto era nuovo, le disposizioni circa il diverso numero di utenti per tavolo, e quindi la necessità di gestire su due turni i pasti quotidiani ha trovato una risposta immediata, tramite Elior Ristorazione e gli investimenti del Comune (ben 28mila euro per i carrelli per il mantenimento ad una temperatura adeguata dei pasti ed altri adeguamenti vari), investimenti che non sono gravati sulle famiglie casalesi, ma che sono state completamente incamerate dal Comune, per un costo aggiuntivo a pasto di 1,07 euro sostenendo così le famiglie e la socialità degli alunni».
«Nelle prossime settimane – anticipa la vicepresidente della Commissione – le scuole in cui il servizio mensa avviene in due turni saranno dotate progressivamente di vassoi a scomparto in materiale lavabile in lavastoviglie, come da normative regionali, eliminando così il monouso e andando a ridurre i rifiuti prodotti».
Infine, relativamente ai vaccini per il personale scolastico, «gli uffici comunali si sono prodigati per far sì che il prima possibile sia vaccinato ogni lavoratore delle mense scolastiche, così da offrire una sicurezza aggiuntiva per ogni alunno e la propria famiglia».
Fonte: Il Monferrato