Corriere di Verona
La Regione ha accolto la richiesta del Consorzio della Valpolicella di ridurre la percentuale di uve destinate all’appassimento – e quindi utilizzate per le varietà più pregiate, Amarone della Valpolicella DOP e Valpolicella Ripasso DOP – al 35 per cento. Il disciplinare del Consorzio prevede un tetto del 65 per cento, ma era già dal 2009 che la quantità era stata portata al 50. Ora, arriva l’ulteriore taglio che, a sentire il direttore del Consorzio Olga Bussinello, ha solo in parte a che fare con la pazza (e piovosa) estate di quest’anno. «Ci sono due ordini di ragioni – spiega Bussinello – la prima è commerciale, perché siamo chiamati anche a gestire dinamiche di domanda e offerta e del mantenimento di remuneratività lungo la filiera».
Tradotto: l’Amarone, vuoi perché se n’è prodotto tanto in passato, vuoi perché le mode sono cicliche, attraversa una fase di stanca sui mercati che si è tradotta in un calo eccessivo dei prezzi. La seconda ragione ha invece a che fare con il meteo, anche se Bussinello respinge le tesi di chi parla di annata pessima. «Qualcuno la paragona al 2002, che è stato un anno difficile, a me pare più simile ad un anno strano come il 2008, quando ci furono aziende che hanno prodotto nella norma e aziende che hanno prodotto in eccellenza. Anche quest’anno potrebbero esserci punte di altissima qualità».