L’Eco di Bergamo
La produzione in leggere regresso (-2,52%), ma crescita dell’export: così il taleggio fronteggia la crisi. I numeri sono stati resi noti nell’assemblea del Consorzio di Tutela, che ha certificato un calo dei consumi in Italia che i produttori sono riusciti a compensare grazie a un forte dinamismo estero. A livello di produzione di Taleggio DOP, viene confermata nel 2012 la leadership produttiva di Bergamo, con 4.409.636 di chilogrammi, il 53% del totale, seguita a distanza da Cremona (il 30%) e Brescia (10%). La quota export arriva al 16%: stabile la quota UE con la conferma della Germania quale maggior paese importatore di taleggio (nel 2012 è tornato alle quote pre- crisi con 238 mila chili) seguita da Regno Unito e Belgio. Importante invece la crescita sui mercati extra Europei (passata dal 35% al 37% del totale export) con Australia e Russia sugli scudi come incrementi, mentre è significativo il quasi esordio in un mercato complesso come quello di Singapore con 12 mila chili esportati: proprio proprio la settimana prossima, presso il Ministero dell’Agricoltura, si terrà un incontro con le autorità del paese orientale per prevenire frodi sull’uso della denominazione.