Novanta per cento di acqua, dieci per cento di dolcezza. E’ il Melone Mantovano IGP, succoso e zuccherino, vanto di queste terre dai tempi dei Gonzaga: i signori dell’epoca ne apprezzavano molto l’aspetto e il gusto, tanto da considerarlo un dono prezioso e raffigurarlo in quadri, maioliche e affreschi. Oggi le coltivazioni corrono da Viadana, dove la tradizione è più antica, fino a Sermide, con puntate nelle province di Cremona, Modena, Bologna e Ferrara.
Perché sotto l’ombrellone dell’IGP, ottenuto nel 2012, sono raggruppate molte varietà diverse del frutto. Per chi non è esperto di botanica, la buccia è la prima caratteristica che salta agli occhi: retata “con o senza fetta” (una specie di costolatura) per il melone classico, il più amato e richiesto sul nostro mercato (ne copre circa il 70%); oppure liscia, color crema-paglierino, per un prodotto un po’ di nicchia, molto apprezzato all’estero.
Fonte: Sale & Pepe