Export: da settembre potrebbe diventare più facile per le aziende europee esportare pere e mele negli USA. Vale anche per Italia e Francia che già vendono oltreoceano (804 tonnellate nel 2014) grazie ad accordi bilaterali tra le autorità nazionali e l’ufficio ispettivo americano su piante e animali (Aphis). Per le aziende italiane e francesi, come per tutte le altre dell’UE, restava l’obbligo di pre-ispezioni condotte da personale americano prima della partenza dei prodotti. Obbligo che dovrebbe venire meno se, nel periodo di due mesi previsto dalle procedure Aphis, non ci fossero commenti o se quelli arrivati ottenessero risposte immediate e soddisfacenti dalle autorità europee. Se tutto va bene, conferma la Commissione UE, dalla prossima campagna (settembre 2016) esportare pere e mele in USA sarà più facile e potrà «alleviare l’impatto dell’embargo russo sui produttori di alcuni paesi UE».
«L’Italia», spiega il presidente del Cso di Ferrara Paolo Bruni – anche Consorzio di tutela Pera dell’Emilia Romagna IGP e Pesca e Nettarina di Romagna IGP – esporta già da due anni ma la procedura è piuttosto laboriosa perché prevede un’ispezione di tecnici americani sul posto prima della partenza dei container con un appesantimento burocratico ed economico notevole perle imprese. Velocizzare questi aspetti sull’export costituisce anche per le imprese italiane motivo di soddisfazione». L’Esecutivo UE ha presentato richiesta per cancellare le pre ispezioni dal 2007, ma sarebbe proprio l’esperienza italiana ad aver costituito la base per i tecnici della Commissione per ottenere lo sblocco della decisione dell’Aphis.
Fonte: Italia Oggi