Mele del Trentino IGP, dopo un processo lungo quasi 3 anni, otto varietà di mela del Trentino si possono fregiare del marchio europeo di Indicazione geografica protetta (Igp). «È il riconoscimento al lavoro di un territorio e di un prodotto che lo qualifica», ha commentato Michele Odorizzi, presidente di Melinda e del Associazione temporanea di scopo (Ats) creata per arrivare al risultato, alla conferenza stampa di ieri. «È un successo per tutto il Trentino e per un suo elemento di vanto», ha aggiunto l’assessore provinciale all’agricoltura Giulia Zanotelli. «Credo che sia una base importante per il futuro dei produttori di mele trentini», ha sottolineato Luca Rigotti, ex vicepresidente della Federazione nel momento di avvio dell’istruttoria e presidente del Gruppo Mezzocorona. Le varietà che hanno ottenuto il marchio sono otto: Golden delicious, Red delicious, Gala, Fuji, Morgenduft, Renetta, Granny smith e Pinova. Le caratteristiche tipiche delle mele trentine sono il sapore gradevolmente acidulo, equilibrato e piacevole, oltre a forma, colorazione e consistenza. Tutte le peculiarità sono dettagliate nel disciplinare di produzione.
Tutti iproduttori trentini che le rispetteranno potranno fregiarsi del marchio IGP. Il percorso compiuto dai consorzi Melinda e La Trentina, insieme alle cooperative di produttori Sant’Orsola, Sft e Mezzacorona, è stato lungo e complicato. A gennaio 2o17 era nata l’Ats, a giugno i produttori si erano riuniti in audizione per dare le proprie osservazioni sul dossier poi inviato ad agosto del 2017 a Bruxelles. Da quel momento sono partite delle lunge contrattazioni con l’Unione europea, che ha chiesto integrazioni e modifiche al dossier più volte prima di arrivare all’approvazione definitiva nel marzo 2020. Passati tre mesi senza opposizioni, il marchio è stato registrato. La coltivazione delle mele rappresenta una delle attività agricole più importanti del territorio trentino. La produzione annua è superiore alle 50o mila tonnellate (circa il 25 per cento della produzione italiana), per un fatturato annuo che supera i 300milioni. Oltre il 90 per cento delle mele viene conferito da oltre 5 mila soci produttori a 32 cooperative ortofrutticole, che garantiscono lavoro a circa 1.400 dipendenti e che nel 2018 hanno remunerato i soci con quasi 200 milioni di euro.
Fonte: Corriere del Trentino