Il commento di Cesare Mazzetti all’approvazione in Commissione Agricoltura della relazione sulla Riforma IG che rafforza importanti elementi del sistema delle Indicazioni Geografiche
L’approvazione da parte della ComAgri del Parlamento europeo della relazione presentata da Paolo De Castro, rappresenta un nuovo, importante passo verso l’attuazione della riforma delle produzioni agroalimentari a Indicazione Geografica, un comparto che ha progressivamente guadagnato una grande importanza economica e sociale e che oggi interessa oltre 3.500 prodotti alimentari e vitivinicoli europei e un giro d’affari di oltre 80 miliardi, tanto da rendere diffusa tra gli economisti l’espressione Dop economy per identificarlo.
L’Italia con 883 produzioni a Indicazione Geografica è il primo Paese per importanza in questo comparto, ed è proprio dalla nostra nazione che sono stati forniti gli spunti per rendere più efficace la riforma del settore.
I lavori hanno innovato rispetto alla preesistente normativa, che risale al 2012, sotto numerosi aspetti. Innanzitutto, è stata effettuata l’incorporazione sotto ad un solo regolamento di ben tre diversi gruppi di Indicazioni Geografiche: i prodotti alimentari, il vino e le bevande spiritose faranno finalmente riferimento ad un unico testo normativo, con maggior facilità di applicazione e interpretazione da parte dei produttori e delle Autorità regolatrici, e con una migliore e uniforme comprensione da parte dei cittadini.
Di grande importanza è anche la maggiore centralità assegnata ai gruppi di produttori: le attività e le positive esperienze dei consorzi di tutela, fortemente affermatisi in Italia, come in Francia e Spagna, hanno convinto della necessità di dare a questi gruppi di produttori un ruolo formale, sia nelle richieste di registrazione sia nella gestione dei disciplinari, oltre che negli aspetti di vigilanza, difesa e promozione dei prodotti da essi rappresentati. Funzioni, queste, che diverranno vincolanti e sostenute economicamente anche dai non consorziati quando il consorzio raggiungerà alcune soglie di rappresentatività, e verrà riconosciuto per legge come il soggetto portatore degli interessi di un’intera filiera DOP o IGP.
Fondamentali poi sono le innovazioni rispetto alla protezione delle Indicazioni Geografiche da imitazioni, contraffazioni ed evocazioni, con l’inserimento di definizioni più precise che aiuteranno i giudici e le Autorità nel reprimere gli illeciti, anche nel caso essi siano perpetrati online.
Cesare Mazzetti
Presidente Fondazione Qualivita
Fonte: Fondazione Qualivita