Operazione da 1,2 milioni, con la formula del pegno rotativo, per il Salumificio San Michele grazie anche alla colloborazione con CSQA
Niente immobili, terreni o oggetti di valore. Come garanzia alla banca per il prestito, un magazzino di Prosciutti di Parma DOP in stagionatura. Prima operazione di finanziamento con «pegno rotativo» per la Bcc di Treviglio, in partnership con la capogruppo Iccrea. L’operazione, 1,2 milioni di euro l’importo complessivo, è a favore del Salumificio San Michele, ed è finalizzata al sostegno dell’operatività corrente e al supporto del processo di stagionatura del prodotto in magazzino. A fare da garanti, i prosciutti a denominazione di origine protetta destinati a finire sulle tavole di mezzo mondo. Una caratteristica propria del pegno rotativo, modalità specifica per prodotti agro-alimentari Dop e Igp, che permette di disporre del bene oggetto di pegno e di continuare ad utilizzarlo nel processo produttivo e nelle varie fasi di trasformazione del prodotto.
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Diventata società Benefit a metà del 2023, il Salumificio San Michele è una realtà nata oltre 45 anni a San Michele inizia 45 anni fa a San Michele Tiorre (Felino), alle porte di Parma, nel cuore della Food Valley italiana. Nel corso degli anni ha allargato l’attività aggiungendo un produttivi a Langhirano e il magazzino logistico ad Offanengo (Cremona). Sulla scia del successo dei prodotti Dop nel mondo (il salumificio esporta in oltre 30 Paesi), nel 2023 ha ottenendo un incremento del fatturato in doppia cifra raggiungendo i 62 milioni, oltre il 50% dei quali sui mercati esteri.
«Per San Michele questo passo rappresenta un significativo traguardo che sottolinea il costante processo di sviluppo aziendale» commenta Caterina Cremonesi, direttore finanziario dell’azienda. «L’iniziativa – aggiunge – riflette il nostro impegno per i valori fondamentali che da sempre ci contraddistinguono, come la promozione del Made in Italy e dei prodotti Dop a livello globale, insieme alla continua attenzione alla filiera produttiva. Confidiamo nel fatto che il suo impatto positivo possa estendersi anche ai prodotti non Dop, sempre più richiesti dal mercato».
L’iniziativa ha beneficiato della collaborazione di Csqa, il primo organismo italiano accreditato nel food che ha redatto il rapporto di ispezione quali-quantitativa del prodotto a pegno. L’ispezione di Csqa risponde pertanto da un lato alle esigenze delle imprese del settore agroalimentare di accedere al pegno rotativo e al contempo delle banche di avere garanzia rispetto alla quantità di prodotto impegnato, al suo valore industriale e di mercato, alla sua identificazione costante e puntuale.
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Fonte: Eco di Bergamo