Gli anni del cinipide per Caprese Michelangelo sono solamente un brutto ricordo. Tornano ad essere soddisfacenti i numeri sviluppati dalla raccolta del Marrone di Caprese Michelangelo DOP: un prodotto che per il territorio che ha dato i natali all’artista del rinascimento è pure fonte di economia. Aziende agricole che nella maggior parte dei casi consegnano alla Cooperativa Valle Singerna il proprio Marrone, il quale intraprenderà poi il processo di lavorazione. Realtà che conta circa 130 soci: in larga parte sono di Caprese Michelangelo, seppure figurano nomi anche di Monterchi oppure di Anghiari soprattutto nella zona di Ponte alla Piera. Da qualche giorno il personale della Cooperativa Valle Singerna ha elaborato i dati relativi alla raccolta 2019 ed è lo stesso presidente, Silvano Piombini, a renderli noti.
“Possiamo ritenerci soddisfatti – afferma quest’anno come cooperativa abbiamo ritirato oltre 1000 quintali di Marrone: un numero importante, incrementato rispetto al passato. Vi ricordo qualche dato: nel 2018 sono stati 770 i quintali raccolti, 470 nel 2017; poi, invece, arriviamo all’anno nero il 2016 quando di Marroni ne abbiamo ritirati appena 230 quintali. Era il periodo del cinipide, la mosca che impedisce la regolare fruttificazione del castagno. Attualmente a Caprese Michelangelo il cinipide è quasi estinto – rimarca il presidente, Silvano Piombini – ci sono rimasti solamente dei piccoli focolai un po’ a macchia di leopardo”. E poi continua. “Sono già stati avvertiti i tecnici della Regione, seppure la situazione è sotto controllo: le zone ancora interessate sono state cerchiate e in primavera è previsto un nuovo sopralluogo. Diciamo – conclude Piombini – che la situazione è quasi stata risolta e i quintali di Marrone raccolti ci stanno dando conferma”. Il Marrone di Caprese Michelangelo,è uno dei prodotti più ricercati nel mercato.
Fonte: Corriere di Arezzo