Il Maremma Toscana DOP conta su una vasta zona di produzione (l’intera provincia di Grosseto). Il Vermentino qui rappresenta oltre il 50% della produzione totale di questo vitigno nell’intera regione
Il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana nasce nel 2014 dopo il conferimento della DOP con l’obiettivo di promuovere la qualità dei suoi vini e garantire il rispetto delle norme di produzione previste dal disciplinare, dedicandosi inoltre alla tutela del marchio e all’assistenza ai soci sulle normative che regolano il settore. Oggi il Consorzio conta 313 aziende associate, di cui 97 aziende “verticali” (che vinificano le proprie uve e imbottigliano i propri vini), per un totale di oltre 6 milioni di bottiglie prodotte all’anno.
Il Consorzio opera nell’intera provincia di Grosseto, una vasta area nel sud della Toscana che si estende dalle pendici del monte Amiata e raggiunge la costa maremmana e l’Argentario fino all’isola del Giglio. Un’area geografica caratterizzata da condizioni pedoclimatiche molto diversificate che incidono profondamente sulle caratteristiche della ricca e variegata gamma di vini proposta. È proprio in quest’ambiente estremamente articolato che, grazie al grande lavoro dei produttori locali, impegnati in una forte crescita quantitativa e qualitativa dei vini prodotti, importanti gruppi ed aziende stanno dando vita a nuovi progetti vitivinicoli, riconoscendo nella Maremma un’opportunità su cui investire.
Il Maremma Toscana DOP conta su una vasta zona di produzione dove sono presenti 8.750 ettari di vigneto. Suoli vulcanici a est del fiume Fiora, nel comprensorio di Pitigliano e Sorano; formazioni prevalentemente marnose e marnoso-pelitiche sui rilievi collinari tra il Fiora e l’Ombrone; suoli argillosi e argilloso-limosi nell’Alta Maremma, sui rilievi costieri di bassa collina e sulla piana alluvionale.
Questi sono solo alcuni esempi che rappresentano la diversità del terroir maremmano: territorio in Toscana che può offrire una scelta così variegata di vini, grazie sia all’apporto di una notevole biodiversità nelle varietà coltivate – dalle internazionali Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Syrah, Viognier, Sauvignon, Chardonnay, Petit Verdot, alle tradizionali Ciliegiolo, Alicante, Vermentino, Sangiovese, Ansonica – sia alla grande varietà delle condizioni pedoclimatiche che contraddistinguono un territorio così vasto come quello della provincia di Grosseto.
Risultato: un’offerta più “equilibrata” di vini – non esclusivamente basata sul vitigno Sangiovese come accade in buona parte delle altre aree toscane – in grado di soddisfare palati ed esigenze diverse, dai bianchi freschi della costa a base perlopiù di Vermentino – la tipologia di bianco della DOP più imbottigliata e più richiesta sul mercato – a quelli più strutturati delle aree interne a ridosso delle Colline Metallifere e del territorio del Tufo, ai rosati sempre più oggetto di interesse da parte del mercato, per finire con i rossi ottenuti dall’impiego in purezza o in blend di varietà autoctone e/o internazionali.
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Fonte: Convivium2000