Si prevede un calo del -2,9% (4,3 milioni di tonnellate) della domanda di mangimi composti rispetto al 2021, con indici diversi nei vari Paesi.
È quanto mostra la proiezione delle produzioni di mangimi nell’Unione Europea per il 2022 pubblicata dalla FEFAC (European Feed Manufacturers’ Federation). Mentre lo scorso anno la produzione è rimasta stabile, per il 2022 è previsto un -4,2% per i mangimi per suini e -3% per i mangimi per gli avicoli. Come riporta CSQA, le ragioni di questa diminuzione sono da ricercare nella diffusione delle malattie animali, nelle incertezze economiche legate alla guerra in Ucraina, i prezzi alle stelle delle materie prime per l’alimentazione degli animali, altre decisioni politiche dell’UE (le pressioni sulla riduzione dei gas a effetto serra e di altre emissioni, ecc.), le interruzioni della catena di approvvigionamento dovute al Covid.
Il settore dei mangimi per avicoli dell’UE è riuscito ad aumentare la propria produzione dell’1,1% rispetto all’anno precedente, riprendendosi parzialmente dalle perdite legate alle misure di restrizione adottate in seguito al Covid nel 2020.
Irlanda, Spagna, Italia, Portogallo, Austria, Finlandia e Romania hanno registrato una crescita di più del 5% mentre è stata segnalata una diminuzione in Germania, Francia, Belgio, Svezia, Polonia e Lituania principalmente a causa degli elevati costi delle materie prime, dell’influenza aviaria e dei prezzi al dettaglio delle uova bassi o ridotti incidendo sulle filiere avicole.
Per quanto riguarda i mangimi per suini, nel 2021 la produzione è diminuita del -1,5% a causa della riduzione della domanda di carne nei principali mercati di esportazione, dei costi elevati per i cereali da foraggio, dell’impatto della peste suina africana e di un aumento significativo della produzione registratosi nel 2020.
I paesi che più degli altri hanno subito tali effetti, con un’incidenza significativa sulla produzione di mangimi, sono stati in particolare Germania, Francia, Portogallo, Spagna, Austria, Slovenia e Ungheria.
I Paesi Bassi e il Belgio hanno diminuito la produzione interna di mangimi per suini in linea con lo spopolamento voluto degli allevamenti a seguito delle politiche adottate per ridurre le emissioni dell’agricoltura.
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Fonte: Italian Food News