Made in Italy. Secondo il Rapporto Ismea Qualivita è il principale settore dopo quello vinicolo (11 miliardi di euro) con un numero di marchi d’origine protetta pari a quello della Francia, ma che vanta una produzione doppia in termini di volume e fatturato
Fino a non molti anni fa il segmento dei prodotti agroalimentari DOP e IGP era considerato una “nicchia”. Una nicchia fatta specialità legate alle tradizioni dei territori e realizzate spesso da piccoli produttori locali quasi in contrapposizione con l’industria alimentare. Negli anni invece proprio l’industria alimentare ha “sposato” i prodotti DOP e IGP aprendo gli le porte dei mercati internazionali e innescando così una parabola di grande sviluppo.
Di fatto oggi non si parla più di una nicchia ma di una vera e propria “Dop Economy”, monitorata ogni anno da un rapporto realizzato da Ismea e dalla Fondazione Qualivita che restituisce lo spaccato di un settore che (tra vini e prodotti alimentari) nel 2021 ha realizzato un giro d’affari di 19,1 miliardi di euro (+16,1%) ed esportazioni per 10,7 miliardi (+12,8% sul 2020). Un comparto che può contare su vere e proprie “portami” dell’alimentare come Grana Padano DOP, Parmigiano Reggiano DOP, Prosciutto di Parma DOP o – tra i vini – come il Prosecco DOP. Brand sempre più conosciuti anche all’estero ma anche distretti che in Italia coinvolgono decine di migliaia di produttori risultando variabili trainanti l’economia dei territori.
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Fonte: Il Sole 24 Ore