Secondo i dati dell’Osservatorio Immagino Gsi Italy l’origine dei prodotti Made in Italy è sempre più fattore nella scelta dei consumatori nazionali
Filiera controllata, certificazioni di origine, regionalità. La tendenza ai consumi che privilegiano il made in Italy accelera nell`anno del Covid e si arricchisce di nuove declinazioni legate alla sicurezza e al territorio.
Sono le abitudini di consumo che emergono dall`analisi dell’Osservatorio Immagino Gs1 Italy: in base ai dati relativi all`intero 2020 anticipati a Food 24, il 26,3% degli oltre 76mila prodotti monitorati ha evidenziato in etichetta un link con l`Italia, ad esempio inserendo la bandiera tricolore o una delle indicazioni geografiche DOP IGP e STG.
La variazione sul 2019 – che segna una crescita del 7,6% per un giro d`affari di oltre 8,4 miliardi – è ancora più significativa considerando che si tratta di un trend in atto da almeno quattro anni. L`accelerazione è poi netta rispetto alla precedente rilevazione annuale (+2,1% delle vendite in valore nel 2019 rispetto al 2018) e ha coinvolto tutte le indicazioni Made in Italy oggetto del monitoraggio.
«La pandemia ha certamente influito, amplificando atteggiamenti di consumo legati al bisogno di rassicurazione e fiducia su quello che si sta acquistando – commenta Marco Cuppini, research and communication director GSi Italy -.Masi tratta comunque di un fenomeno ormai strutturale che prescinde da quello che è successo nell`ultimo anno. Difficilmente si tornerà indietro. Tanto più che stanno emergendo sia nell`offerta che nella domanda nuovi aspetti legati alle filiere e ai processi produttivi. I consumatori sono sempre più esperti e critici, è aumentata la cultura alimentare e l`attenzione alla tradizione, soprattutto tra chi ha maggiore capacità di spesa, dato che si tratta di prodotti mediamente più costosi».
Fonte: Il Sole 24 Ore