Il disegno di legge: nodo coperture per portare il testo in Cdm va trovato oltre i miliardo, contrassegno per i prodotti nazionali, innalzati i bonus su design e innovazione 4.0
Il disegno di legge governativo per il made in Italy si allarga combinando misure di investimento, di semplificazione, di regolamentazione e rifinanziamenti per le imprese. Ma diventa così anche molto più impegnativo e richiede coperture finanziarie per oltre i miliardo di euro, non ancora presenti nella bozza circolata in queste ore. Coperture da trovare rapidamente per portare il testo in consiglio dei ministri la prossima settimana, quando sarà presente la premier Giorgia Meloni in questi giorni in Giappone per il G7.
Il testo, la cui approvazione era inizialmente prevista in un consiglio dei ministri da tenersi oggi, si compone di 47 articoli divisi tra misure orizzontali e interventi verticali cioè dedicati a specifici settori dell’industria nazionale. C’è anche un pacchetto dedicato al liceo del made in Italy e alle competenze (si veda altro articolo in pagina).
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Contraffazione
Una decina di articoli del Ddl riguarda la lotta alla contraffazione. In questa chiave, e per contrastare l’italian sounding all’estero, nascerà un contrassegno (non un marchio) con la dizione “Made in Italy” che le imprese potranno, su base volontaria, apporre su articoli prodotti sul territorio nazionale.
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I settori e le IGP
Una parte del Ddl proietta il sistema italiano verso la novità europea della protezione dell’origine geografica estesa dall’agroalimentare ai prodotti artigianali e industriali. In attesa che sia approvato il Regolamento Ue, le Regioni dovranno effettuare una mappatura delle loro produzioni tipiche (ad esempio il marmo di Carrara) che potranno accedere alla nuova IGP e associazioni di produttori attive in questo campo potranno ricevere contributi statali (servono 5 milioni).
Fonte: Il Sole 24 Ore