Parla il vicepresidente del consorzio di tutela, Roberto Girelli. “I nostri vini sfidano il tempo, investiamo e attrezziamoci per tenerli in cantina”
Due giorni neri, il 25 aprile e il 24 luglio, hanno segnato l’annata 2023 per il Turbiana, vitigno di riferimento nel territorio compreso tra le province di Brescia e Verona nel versante sud del lago di Garda: in una sola parola, Lugana. Due mega grandinate, la prima in fase di post germogliamento e la seconda con l’uva già in piena maturazione, si sono scatenate in quei giorni e hanno fatto saltare una parte importante del raccolto.
In particolare, l’evento di luglio ha devastato le campagne attorno al simbolo storico del territorio, la torre monumentale di San Martino della Battaglia. “A conti fatti, abbiamo perso un terzo delle uve, con zone più o meno colpite”, racconta Roberto Girelli, imprenditore a capo con i fratelli Claudio e Valentino dell’azienda Montonale e vice presidente del Consorzio Tutela Lugana DOC.
Una bella botta… con quali conseguenze?
Certamente il percorso di crescita degli ultimi dieci anni, nel corso dei quali la denominazione è salita da 18 a 28 milioni di bottiglie, subirà uno stop. I danni non hanno riguardato soltanto il raccolto. Nel caso di Montonale, va messo in conto anche il danneggiamento all’impianto fotovoltaico da cui ricaviamo tutta l’energia elettrica necessaria per le nostre attività. La grandine lo ha devastato.
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Fonte: Vendemmie.com