La Stampa
La Commissione Europea ha adottato nuove misure per aumentare la sicurezza dei prodotti non alimentari, che introduce l’obbligo dell’indicazione di origine sia per i Paesi dell’Unione europea che per i paesi terzi. «Tutti i prodotti dovranno avere il marchio Made in», ha spiegato il vice presidente della Commissione UE, Antonio Tajani. «Il consumatore sarà in grado di sapere cosa compra grazie all’etichettatura» dei prodotto, ha sottolineato Tajani, spiegando che «se vogliamo avere la piena tracciabilità occorre capire dove il prodotto è stato fabbricato» anche perché «solo così se è pericoloso potremo risalire all’autore e identificare le misure necessarie per bloccarne la commercializzazione». I prodotti fabbricati in un paese UE dovranno portare l’indicazione, a scelta, o «made in UE» o «made in» e il nome del paese specifico, per esempio «made in Italy», mentre quelli provenienti fuori dall’UE dovranno indicare il nome del paese, per esempio «made in China». Il nuovo pacchetto di norme europee, composto da due regolamenti e un piano di 20 azioni, prevede anche una maggiore cooperazione tra le autorità nazionali, e un allineamento delle norme di sicurezza che ridurrà anche i costi per le imprese.