Lollobrigida: “Avviato un percorso con Unionfood per un piano condiviso”
L’obiettivo è tutelare l’interesse delle imprese ma anche i consumatori
“L’ultimo dei miei obiettivi è andare in contrasto con le imprese italiane: per questo abbiamo avviato un percorso con Unionfood che ci consenta di arrivare, tra qualche mese, a una programmazione condivisa sul divieto di utilizzare denominazioni mutuate dal mondo della carne, del pesce, dei salumi per prodotti costituiti esclusivamente da proteine vegetali. L’obiettivo è coniugare le esigenze imprenditoriali con la tutela del consumatore, che non deve essere tratto in inganno”.
Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, spiega così a Il Sole 24 Ore il lungo silenzio seguito alla entrata in vigore della norma sul cosiddetto meat sounding, che ha messo in allarme grossi player del mercato come Valsoia e tutti i produttori specializzati in prodotti plant based sostitutivi della proteine animali – comparto in fortissima crescita, con una quota di mercato da 68o milioni – chiamati a un restyling massiccio su packaging, marketing e posizionamento sugli scaffali.
A nome di tutti si è levata la voce del gruppo prodotti a base vegetale di Unione italiana food che, rivendicando la chiarezza esplicativa delle etichette e invocando la consapevolezza di una platea di consumatori fidelizzata, ha paventato grosse ripercussioni sul comparto. Il divieto – contenuto nella legge che vieta la produzione e commercializzazione della carne sintetica – prevede che il Ministero elabori entro 6o giorni la lista delle denominazioni bandite. Il termine è scaduto il 16 febbraio scorso, ma il ministro puntualizza: “Si tratta di un termine ordinatorio, non perentorio e riteniamo opportuno fare un confronto più approfondito con la filiera”
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Fonte: Il Sole 24 Ore