Horeca, Turismo DOP, Giovani Chef e Digitale: i 4 nuovi progetti PSR del Consorzio di tutela per lo sviluppo di DOP e territorio
Il Consorzio di tutela dell’Olio Riviera Ligure DOP conferma i vertici e il presidente Carlo Siffredi e prosegue nella realizzazione della strategia pluriennale di sviluppo incentrata sull’integrazione di numerosi e mirati driver di crescita della denominazione e delle aziende socie. L’avvio di 2019 prevede infatti un’azione di formazione e informazione per il settore dell’alta ristorazione italiana, un progetto educational negli Istituti Alberghieri accompagnato da uno specifico concorso sui canali digitali dedicato ai giovani chef e per finire “Oliveti Aperti”, un nuovo evento che vuole rafforzare l’esperienza di consumo sul territorio e nelle aziende.
Quattro iniziative frutto di una strategia integrata, supportata dal PSR 2014-2020 della Regione Liguria, e realizzata dal Consorzio di tutela in collaborazione con la Fondazione Qualivita per riaffermare la Liguria come area vocata alla produzione agricola e olivicola di qualità. Un percorso con obiettivi concreti di crescita per lo storico areale di origine dell’oliva Taggiasca: aumento della conoscenza delle qualità del prodotto DOP attraverso la formazione di consumatori, ristorazione e giovani studenti degli Istituti Alberghieri; posizionamento premium del prodotto certificato; valorizzazione in chiave turistica della DOP. Dal 15 aprile ha infatti preso il via la seconda edizione di “Qualità certificata nell’alta cucina”, il progetto di promozione dell’olio DOP nel segmento della ristorazione di alto livello. L’obiettivo è creare un momento di formazione rivolto agli operatori commerciali del settore, per far conoscere le caratteristiche distintive del prodotto Olio Riviera Ligure DOP, non solo attraverso l’analisi organolettica, ma anche tramite il racconto e le ricette di Chef prestigiosi come Filippo Lamantia (Oste e Cuoco), Giuseppe Lisciotto (Les Petites Madeleines), Emanuele Petrosino (I Portici) e Maurilio Garola (La Ciau del Tornavento). Quattro eventi esclusivi di degustazione in aree dalla grande tradizione enogastronomica come Milano, Torino, Bologna e Treiso (Cuneo) nel cuore delle langhe.
“È un’occasione unica – ha affermato Carlo Siffredi, Presidente del Consorzio di Tutela dell’Olio DOP Riviera Ligure – per le aziende produttrici di ritrovarsi a tavola con un target di potenziali clienti, mirato e selezionato della ristorazione e della distribuzione di alta gamma. In questi appuntamenti lavoreremo per promuovere le aziende, l’eccellenza del prodotto, l’intero territorio. Abbiamo un obiettivo: far capire ai consumatori, quando assaggiano nelle diverse ricette l’Olio Riviera Ligure DOP, il lavoro che c’è dietro; quando sentono il profumo dell’olio a origine garantita, stimolare la loro voglia di venire nella nostra regione e visitare le nostre aziende. Questi appuntamenti di formazione della ristorazione sono un tassello fondamentale in questo percorso di crescita”.
Un’attenzione particolare per la grande tradizione del settore ristorativo italiano che è arricchita anche da due ulteriori progettualità. Un’attività di formazione negli “Istituti Alberghieri” che coinvolge le nuove generazioni di chef e maître tramite laboratori svolti in 110 classi di 25 scuole divisi tra Liguria, Piemonte e Lombardia, per un totale di 90 lezioni e il coinvolgimento di circa 2500 allievi. Un’opportunità per trasferire agli studenti conoscenze approfondite che sarà conclusa con la seconda azione, il Contest “Giovane Chef”, una sfida a colpi di ricette originali a base di Olio Riviera Ligure DOP da diffondere sui social media con l’obiettivo di promuovere l’eccellenza in cucina e l’uso di materie prime autentiche e a origine garantita.
Un avvio di 2019 incentrato su una profonda azione di conoscenza, multi-target, di livello nazionale che vede l’Olio Riviera Ligure DOP nella veste di ambasciatore della vera agricoltura di qualità della Liguria, per offrire un contributo nel percorso di affermazione dell’eccellenza agroalimentare regionale come cardine del patrimonio culinario italiano.
A cura di Geronimo Nerli
Fonte: Consortium 2019/02