Da tanti anni, ormai, la quota di mercato degli oli DOP non si schioda dal 2-3%. La ragione? Secondo Fabrizio Filippi, presidente dell’IGP Toscano: ” I soggetti che operano nel settore hanno sempre usato questo importante strumento in modo parziale, spesso per soddisfare altre esigenze”. DOP e IGP sono oggi l’unico strumento che coniuga due aspetti fondamentali: qualità e origine, in sintesi sono lo strumento che esalta la territorialità del prodotto mostrando le eccellenze dell’Italia più autentica. Allora perché l’olio DOP rappresenta una marginalità del mercato nazionale dell’extravergine? Per tanti motivi e perché i soggetti che operano nel settore hanno sempre usato questo importante strumento in modo parziale, spesso per soddisfare altre esigenze; sono stati gli stessi produttori, una parte di essi, a non capire la potenzialità vera della DOP.
In Toscana assistiamo al paradosso che vede crescere la domanda di olio Toscano IGP, soprattutto all’estero, mentre la produzione cala. Cala la produzione e aumenta drammaticamente l’abbandono degli oliveti, fenomeno comune, peraltro, a tutto il Paese. Perché? Perché abbiamo toccato il fondo, anni e anni di ricerca del profitto a tutti i costi e con tutti i mezzi, dall’industria alla trasformazione, passando per la cooperazione “deviata” hanno mortificato la produzione seria e, così facendo, rischiano di far morire il paese.
Fonte: teatronaturale.it