Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 23 marzo 2021 la proposta di riconoscimento della denominazione Olio Campania IGP.
Sta per terminare l’iter istruttorio, su base nazionale, della proposta di riconoscimento della denominazione Olio Campania IGP. È stato infatti pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 71 del 23 marzo 2021, il comunicato del Ministero delle Politiche Agricole, alimentari e forestali, con il relativo disciplinare di produzione. Al termine dei 60 giorni previsti per eventuali opposizioni, il dossier sarà inviato ai competenti Servizi della Commissione europea a Bruxelles per completare l’iter previsto dal Regolamento UE 1151/2012 per la registrazione della denominazione.
La necessità di programmare iniziative di maggiore impatto sui mercati per affermare il valore dell’olio extravergine di oliva prodotto in Campania, ha convinto gli operatori della filiera a sostenere fermamente il progetto del marchio comunitario di Indicazione Geografica Protetta (IGP), alla pari di quanto già fatto in questi anni in altre regioni italiane.
L’obiettivo, anche in Campania, è di voler dare l’opportunità agli oli del territorio e quindi ai produttori, di avere a disposizione, per le attività di marketing e di promozione, un marchio di tutela ampio, con una denominazione geografica nota, che dia maggiore visibilità e distintività al prodotto, oltre che di poter disporre di una massa critica di prodotto a marchio di origine, da destinare soprattutto al mercato estero. Si è ormai consapevoli che le grandi sfide dell’olio italiano di qualità sui mercati si vincono solo attraverso azioni intelligenti e di ampio respiro, come lo è un IGP regionale, senza nulla togliere alle produzioni territoriali di eccellenza già tutelate da marchi DOP (in Campania sono 5), che generalmente hanno canali di vendita diversi e specifici. Emblematici sono gli esempi di due recenti igp regionali riconosciute, l’Olio Sicilia, che in tre anni è già al terzo posto in Italia tra gli oli a marchio UE e l’Olio di Calabria, sesto, con volumi di prodotto certificato ragguardevoli e in piena ascesa.
Il progetto è sostenuto da tutte le organizzazioni professionali agricole, dalle OP olivicole, dalle industrie di trasformazione e imbottigliamento, dai frantoiani, e punta in pratica alla registrazione della denominazione IGP “Olio Campania”, destinata agli oli extravergini di oliva provenienti da olive raccolte in Campania e appartenenti al ricco germoplasma autoctono locale (18 varietà nel disciplinare), mentre l’olio, cui è riservato il marchio di tutela, dovrà dimostrare di possedere caratteristiche di elevata qualità e specificità.
Il brand “Olio Campania” potrà agevolare anche la promozione delle DOP locali, attraverso processi di accompagnamento funzionali alla crescente domanda di prodotto tipico di eccellenza, creando cioè sinergie e complementarietà di azione e di obiettivi.
L’olivicoltura campana occupa una superficie di oltre 70 mila ettari (sesta regione in Italia) e la produzione media di olio di oliva è di 20 mila tonnellate (con oscillazioni anche notevoli tra le annate). In termini di superficie, essa rappresenta circa il 12% della SAU regionale e ciò dimostra come tale filiera sia uno dei settori più importanti dell’agrifood campano, anche per l’alto numero di operatori interessati (86 mila aziende agricole producono olive da olio) oltre che per l’indotto economico che movimenta. Sono circa 450 gli stabilimenti oleari attivi, pari al 9% del totale nazionale; in aumento i frantoi, con capacità lavorativa superiore alle dieci tonnellate giornaliere.
Fonte: Comitato promotore per la registrazione della Indicazione geografica protetta «Olio Campania»