Il presidente del Consorzio Windegger: “La comunicazione è importante, lavoriamo con radio e social”
È dal 1992 che il Consorzio Tutela Speck Alto Adige, riunisce produttori grandi e piccoli, con l’obiettivo di proteggere e promuovere la qualità del prodotto IGP. Nel 1996 lo Speck Alto Adige ottenne dall’UE il riconoscimento della denominazione a “Indicazione Geografica Protetta” e nel 2003, il Consorzio Tutela venne autorizzato ufficialmente dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali a rappresentare gli interessi dei produttori di Speck Alto Adige IGP. Tra le attività di competenza del Consorzio rientrano la definizione dei criteri di qualità per l’intero processo produttivo; la salvaguardia del marchio attraverso un attento monitoraggio del mercato; la gestione di tutta l’attività di comunicazione e promozione per raccontare il valore aggiunto e promuovere gli elementi di differenziazione dello Speck Alto Adige IGP. Il Consorzio attualmente riunisce 27 soci selezionati che si sentono una famiglia e si dedicano con grande serietà alla ricerca di continue migliorie negli ingredienti, mantenendo sempre il rispetto per l’antica ricetta, tramandata di generazione in generazione, da oltre cento anni.
Consortium ha incontrato i nuovi vertici del Consorzio di tutela: il nuovo presidente Günter Windegger – subentrato ad Andrea Moser – e Martin Knoll, membro della direzione del Consorzio.
Martin Knoll, quali sono le principali strategie di comunicazione per promuovere lo Speck Alto Adige IGP?
Per tutto il 2020, lo Speck Alto Adige è stato protagonista della campagna nazionale radiofonica e online “In realtà è Speck Alto Adige IGP”. Obiettivo della campagna era far conoscere questa eccellenza ai consumatori di tutta Italia, posizionando lo Speck Alto Adige IGP come prodotto pregiato di qualità, con tutte le sue caratteristiche distintive. Quest’anno la campagna radiofonica è stata supportata da ampie attività digital per assicurare al prodotto Speck Alto Adige visibilità verso il nostro consumatore.
Quali misure possono sostenere il mondo dei salumi italiani certificati e dello Speck Alto Adige IGP?
Servono delle misure di promozione di tutti prodotti DOP e IGP, sia in Italia che all’estero. Queste misure devono includere la promozione del turismo enogastronomico che rappresenta un pilastro forte del nostro sistema. A breve termine ci auguriamo di poter stabilizzare i mercati con misure come il fondo indigenti.
Presidente Windegger, qual è stato l’andamento recente del prodotto in GDO?
Lo Speck Alto Adige IGP è disponibile in vari formati: intero, tranci, affettato, sticks, cubetti, ecc. Questa versatilità è particolarmente apprezzata dal consumatore e dalla GDO perché propone un’ampia scelta di prodotto; è interessante sottolineare il fatto che alcuni formati hanno raggiunto performance più soddisfacenti di altri anche nei tempi del Covid-19. Naturalmente, abbiamo notato un calo drammatico nei canali gastronomia e dettaglio, che abbiamo affrontato e cercato di compensare con la stretta collaborazione della GDO che, tranne il banco taglio, ha lavorato bene con lo Speck Alto Adige IGP. Nel nostro mercato principale per l’export, la Germania, le vendite dell’ultimo periodo sono molto simili a quelle italiane.
In generale, quali sono i piani di sviluppo del Consorzio?
L’obiettivo che ci poniamo è di portare la qualità dello Speck Alto Adige IGP sulle tavole di tutti gli italiani, facendolo diventare un prodotto di consumo quotidiano adatto a ogni occasione: dalla merenda altoatesina all’aperitivo con gli amici, dalle ricette tradizionali a quelle pensate per gli sportivi e per tutte le persone attente alla salute. Proprio in questa direzione si inseriscono i nostri progetti di sviluppo e le prossime attività di comunicazione. Saranno questi interventi ad affiancarsi alla storica mission che da sempre contraddistingue il Consorzio: valorizzare lo Speck Alto Adige IGP mantenendo una crescita sostenibile del prodotto e aumentare la visibilità dell’Indicazione Geografica Protetta riconosciuta dalla UE nel 1996.
A cura della redazione
Fonte: Consortium 2020_04