Il rapporto Ismea: superati dalla Germania per gli effetti del cambiamento climatico
Ma il Made in Italy agroalimentare guadagna quote nelle esportazioni
L’Italia retrocede al terzo posto nella graduatoria UE della produzione agricola. Tutta colpa del cambiamento climatico: siccità, caldo estremo, ma anche improvvise gelate e alluvioni hanno ridotto la competitività dell’agricoltura made in Italy e hanno determinato il sorpasso della Germania, che ora è il secondo miglior produttore europeo dietro alla Francia, saldamente al primo posto.
A certificare la retrocessione è l’ultimo rapporto Ismea sull’agroalimentare italiano, presentato ieri a Roma davanti ai presidenti delle principali associazioni dell’intera filiera, dalla parte agricola alla trasformazione industriale, fino alla distribuzione. Se la produzione delle campagne accusa il colpo delle annate sfavorevoli, il made in Italy agroalimentare nel suo complesso guadagna però terreno sui mercati esteri.
Negli ultimi dieci anni le esportazioni italiane sono cresciute al ritmo del 7,6% all’anno, superiore a quello delle esportazioni mondiali (+5,6%) e la quota di mercato delle nostre imprese agricole e alimentari è passata dal 2,8% del 2012 al 3,4% nel 2022: una fetta uguale a quella della Spagna, ma inferiore a quelle di Germania e Francia (rispettivamente del 4,8% e 4,3%).
Tornando alla produzione agricola, il peso dell’Italia sul totale europeo è pari al 14%, ma sale al 37% per il vino, dove è seconda solo alla Francia (43%) e al 33% per l’olio d’oliva, dove segue la Spagna con il 48%.
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Fonte: Il Sole 24 Ore