L’industria lattiero-casearia americana fa appello al presidente Donald Trump per chiedere il pugno duro contro le politiche europee di promozione dei prodotti a Indicazione Geografica (DOP e IGP) e contro il Canada, reo di averle riconosciute nel trattato commerciale CETA. Le richieste vengono dal «Consorzio denominazioni generiche» (Consortium for Common Food Names, Ccfn), strumento di lobby dell’industria USA attivo ormai da anni, in un’audizione tenuta l’8 marzo al dipartimento americano per il commercio.
Oltre a chiedere a Trump di agire «aggressivamente» contro i tentativi dell’Ue di «usurpare» con le DOP nomi «generici» come «parmesan» o «asiago e muenster» (tutte rigorosamente scritte con la lettera iniziale minuscola), il Ccfn ha anche attaccato l’accordo commerciale Ue-Canada (CETA), con cui Ottawa riconosce tutela a una lista di DOP e IGP europee. I «paesi che stanno palesemente ignorando i loro impegni commerciali e sulla proprietà intellettuale per ingraziarsi l’Ue – si legge nella memoria presentata – rendano conto delle restrizioni di accesso al mercato ingiustificate che stanno creando alle esportazioni degli Stati Uniti». Subìto il colpo della fine del Tpp, il trattato commerciale con i Paesi del Pacifico rottamato da Trump, che l’industria lattiero-casearia americana ha sostenuto per anni, l’obiettivo prioritario delle lobby Usa sembra essere tornato il contrasto alle politiche europee di diffusione nel mondo dello standard DOP e IGP.
Fonte: Italia Oggi