Il mercato italiano dell’agroalimentare DOP e IGP non ha subito flessioni, anzi si dimostra un settore in forte crescita, che però non si conferma allo stesso modo per il settore dell’olio di oliva
In uno scenario macroeconomico condizionato dalla crisi energetica e climatica, l’economia dei prodotti DOP italiana mostra ancora una volta un quadro positivo contrassegnato da valori record.
Il settore delle DOP e IGP, come dimostra il XXI Rapporto ISMEA-Qualivita, presentato a Roma il 18 dicembre scorso, supera per valore della produzione i 20 miliardi di euro di valore nel 2022 (+6,4% su base annua) assicurando così un contributo del 20% al fatturato complessivo dell’ agroalimentare italiano.
All’interno del settore, il comparto food sfiora i 9 miliardi di euro (+9%) mentre quello vitivinicolo supera gli 11 miliardi (+5%). Risultati importanti, seppure in parte condizionati dalla spinta inflattiva, che testimoniano la grande solidità di questo segmento dell’economia nazionale: un sistema organizzato, che conta 296 Consorzi di tutela autorizzati dal ministero dell’Agricoltura e oltre 195.000 imprese delle filiere cibo e vino, con un numero di rapporti di lavoro stimati per la prima volta a 580.000 unità nella fase agricola e a 310.000 nella fase di trasformazione.
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Fonte: Olivo e Olio