Un progetto che coinvolge 7 partner altamente qualificati con compiti specifici: Consorzio tutela Grana Padano, Politecnico di Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, Fondazione Qualivita, oriGIn, Enersem and CNIEL.
Ogni anno in Europa 88 milioni di tonnellate di cibo vengono sprecate, si tratta di 173 chilogrammi di rifiuti alimentari per persona (Fusion, 2016).
Sprechiamo più del 20% del cibo totale prodotto! Dove? L’ambito domestico risulta essere quello critico: più della metà del cibo sprecato viene generato dal consumatore. A seguire le fasi di trasformazione, di servizi alimentari, di produzione primaria e di vendita.
Lo spreco alimentare è un (grave) problema etico con ricadute economiche ed ambientali. Inconciliabile con l’ambizioso Green Deal Europeo. Anche l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile promossa dall’ONU con l’obiettivo 12 “consumo e produzione responsabili” indica la necessità, entro il 2030, di dimezzare lo spreco pro capite globale di rifiuti alimentari nella vendita al dettaglio e dei consumatori e ridurre le perdite di cibo lungo le filiere di produzione e fornitura, comprese le perdite post-raccolto.
La FAO inoltre stima che il solo spreco alimentare generi ben l’8% delle emissioni globali di gas serra. Si tratta di un aspetto particolarmente rilevante anche per la filiera lattiero casearia. Infatti, i risultati sull’impronta ambientale del Grana Padano DOP elaborata nel progetto LIFE The Tough Get Going, hanno evidenziato che nelle fasi iniziali della filiera (relative alla produzione del latte crudo) sono concentrati i maggiori impatti ambientali. Pertanto ogni spreco alimentare generato successivamente (nella distribuzione e dal consumatore) è molto dannoso per l’ambiente.
È stato inoltre stimato che, a causa dello spreco, l’impronta ambientale della filiera incrementi del 9%. Per contrastare lo spreco alimentare il progetto Life TTGG ha individuato e sta promuovendo una serie di azioni promettenti:
- sviluppare packaging in grado di prevenire ulteriormente lo spreco alimentare attraverso soluzioni funzionali ai comportamenti dei consumatori;
- sensibilizzare i consumatori condividendo buone pratiche di prevenzione (es. corretta conservazione);
- supportare la corretta interpretazione della data di scadenza ed in particolare la differenza fra “data di scadenza” e “da consumarsi preferibilmente entro”;
- migliorare la destinazione delle eccedenze alimentari (es: favorire donazioni per il consumo umano).
I consorzi di tutela o le aziende con produzione DOP IGP possono avere informazioni e dettagli contattando il Politecnico di Milano capofila del progetto scrivendo a pieter.ravaglia@polimi.it. |
Fonte: Politecnico di Milano – Dipartimento di Design