Passate e polpe di pomodoro devono fare i conti con la stagnazione dei consumi, ma i favorevoli conti dell’export, con un +6% su base annua nei primi otto mesi del 2015 e un balzo del 20% in particolare negli Stati Uniti, prima are a di destinazione extra-Ue (con una quota del 6%), lascia ben sperare per un rafforzamento di questo settore strategico dell’agroalimentare made in Italy. Una filiera che conta su 73mila ettari di superficie coltivata, 8mila produttori agricoli, no aziende di trasformazione, per un giro di affaridi3,2miliardi, dicuii160%realizzati all’estero.
Sono i risultati di un’analisi Coldiretti presentata ieri a Foggia all’assemblea dell’Anicav (Associazione nazionale delle industrie conserviere). Come sostiene il presidente Anicav Ferraioli: serve scommettere sulla qualità del pomodoro italiano 100% mentre è necessaria una norma comunitaria sull’etichettatura dei prodotti. Mai problemi della filiera non si esauriscono con la qualità dei prodotti e dell’etichettatura. L’assemblea Anicav è stata infatti anche l’occasione perf are leva su etica e sostenibilità, elementi chiave di quel “filo rosso” che storicamente lega produttori agricoli e industrie di trasformazione nel rispetto dell’ambiente, dei consumatori e dei lavoratori.
Fonte: Il Sole 24 Ore