Sole 24 Ore
Il vino e l’ebbrezza della crescita. Anche i primi mesi dell’anno confermano la corsa del vino italiano sui mercati internazionali. I dati Istat si fermano a gennaio:+lo% in quantità e +28% a valore a 350 milioni. Partenza col botto anche negli Usa: nel primo trimestre secondo l’Italian Wine&Food Institute – i volumi sarebbero cresciuti del 5,5% e il valore del 9,6% a 281 milioni di dollari. Quindi, recupero di quantità e prezzi che permette all’Italia di mantenere il primato del valore, con il 32% della quota di mercato, tra i Paesi importatori. Dati parziali e un po’ troppo ottimistici? Forse no. Una sostanziale conferma arriva dal sito specializzato winenews.it, tra i più cuccati del vino italiano: da un sondaggio condotto tra 25 delle società enologiche più importanti per storia, immagine e per volume d’affari (complessivamente 1,5 miliardi di euro, il 15% del fatturato complessivo del vino italiano) emerge che, nei primi 5 mesi dell’anno, l’8o% delle cantine ha messo a segno una crescita media delle vendite del 19%. «La crescita – osserva Alessandro Regoli, direttore del sito – è realizzata soprattutto nei mercati maturi, come negli Usa e in Canada, senza trascurare quelli nuovi come Brasile, Russia e Cina».
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