Nonostante gli scenari internazionali non favorevoli e una crisi dei consumi interni che persiste ormai da anni, il comparto dei salumi italiani riesce ad avere sui mercati esteri sbocchi interessanti registrando numeri positivi: a evidenziarlo è Assica che nel corso della sua Assemblea annuale ha presentato i dati economici del settore. Anche sul fronte interno, gli italiani non rinunciano ai salumi: la produzione e fatturato infatti sono sostanzialmente stabili. Le aziende associate ad Assica rappresentano oltre 80% del fatturato industriale della produzione delle carni trasformate (salumi, carni in scatola, grassi suini lavorati) pari a circa 8 miliardi. Di questi, 1,4 miliardi di euro sono provenienti dall’export.
Nicola Levoni, Presidente di Assica dal 2015 e riconfermato alla presidenza per un altro biennio, ha commentato: “il 2016 è stato un anno ancora molto complesso per i produttori di salumi. Il settore, come il resto del comparto alimentare, ha continuato ad essere penalizzato dalla debolezza dei consumi interni. Le problematiche internazionali che abbiamo dovuto fronteggiare sono state molteplici. Nel corso dei mesi sono cresciute le preoccupazioni per le diffuse tensioni geopolitiche, che hanno generato approcci difensivi improntati al protezionismo e al nazionalismo con esiti importanti anche nelle economie avanzate, come nel caso di Brexit, dell’elezione del Presidente Trump negli USA e della conferma dell’embargo adottato nell’agosto 2014 dal Presidente russo Putin, in conseguenza alla crisi Ucraina”.
“Per fronteggiare questi scenari internazionali siamo consapevoli che l’export è un traino irrinunciabile.Assica ha lavorato fianco a fianco con le nostre Istituzioni e con quelle europee per sostenere il fondamentale lavoro che svolgono sia sul fronte tecnico sanitario, sia in ambito commerciale e agroalimentare e non da ultimo sul piano della diplomazia economica. Anche grazie all’attività della nostra Associazione, il 2016 ha registrato buone performance di esportazioni di salumi, raggiungendo il valore record di 1,4 miliardi di euro (+4,8%), e il rafforzamento della presenza di prodotti della salumeria italiana sui mercati internazionali con l’apertura di nuovi sbocchi commerciali in aree di valenza strategica per l’agroalimentare italiano come il continente Nord americano e l’Asia” ha concluso Levoni.
Fonte: Assica