«Nasco in montagna ai piè del Vettore, delle lenticchie io son lo migliore. Peri bambini io sono il sostegno, per i vecchietti il bastone di legno». Recita così un detto popolare di Castelluccio, dove sin dall’antichità si coltiva la Lenticchia di Castelluccio di Norcia IGP, l’unica al mondo a essere prodotta senza l’utilizzo di diserbanti e pesticidi. La semina avviene in primavera, non appena è completamente disciolto il manto di neve che ricopre i piani, mentre la raccolta ha luogo ad agosto. Una volta essiccata, la lenticchia viene trasportata in un’area del Pian Grande chiamata”aia”dove si procede alla trebbiatura, seguita dalle varie operazioni di ripulitura (l’ultima – detta “a dito” – è effettuata dagli agricoltori a mano).
Il risultato finale è un prodotto genuino, ricco di proteine, vitamine, sali minerali e fibre, con una buona quantità di zuccheri e pochissimi grassi: una sua peculiarità è la buccia fina e tenera che permette di cuocere direttamente il prodotto, senza che venga messo a bagno. La lenticchia di Castelluccio nel 1997 ha ottenuto il riconoscimento IGP ed è tutelata dalla Cooperativa dello Lenticchia di Castelluccio di Norcia, che produce anche farro e roveja, un pisello selvatico dei Sibillini.
Sagra della Lenticchia di Castelluccio di Norcia IGP, dal 5 al 7 settembre si terrà la prima edizione della festa dedicata al prodotto per eccellenza dell’altopiano, con degustazioni di piatti e prodotti tipici (www.castellucciodinorcia.eu).
Fonte: That’s Italia