Dopo un percorso lungo, dibattuto e accidentato, è arrivata in porto la riforma del sistema comunitario delle indicazioni geografiche, che ne rafforza il ruolo portante nel sistema agroalimentare europeo
Le norme sono state modificate per proteggere meglio e per rafforzare questo settore ritenuto fondamentale nello scenario comunitario, a livello culturale, gastronomico ed economico.
In questa visione strategica i regimi di qualità possono favorire e integrare la politica di sviluppo rurale e le politiche di sostegno del mercato e del reddito della Pac, contribuendo all`evoluzione del settore agricolo e, segnatamente, delle zone svantaggiate.
In conclusione, sono considerate iniziative-faro che promuovono zone rurali prospere, alla luce del loro contributo alla diversificazione economica delle zone rurali e della forte associazione tra un prodotto e la sua origine territoriale.
Per centrare questi obiettivi in sede comunitaria ci si è mossi su vari fronti ma con un approccio di fondo piuttosto chiaro e condiviso: attuare una semplificazione burocratica, che dovrebbe aprire nuove opportunità alle indicazioni geografiche (IG), e soprattutto a quelle “minori”.
Specialmente in Italia, numero uno nell’Ue per numero di prodotti a indicazione geografica e leader anche nel comparto lattiero-caseario.
Come emerge dall’ultimo Rapporto Ismea-Qualivita, i formaggi Dop italiani sviluppano alla produzione un fatturato di 5,2 miliardi di euro, che salgono a 8,6 miliardi al consumo (+7,6%). Come sottolinea Afidop, i formaggi rappresentano oltre il 59% del settore DOP e IGP italiano e occupano metà delle posizioni della classifica dei top dieci per fatturato, con Grana Padano DOP, Parmigiano Reggiano DOP, Mozzarella di Bufala Campana DOP, Pecorino Romano DOP e Gorgonzola DOP.
Approccio di fondo
Il nuovo regolamento introduce un sistema unitario ed esaustivo di IG, che protegge le denominazioni di vini, bevande spiritose e prodotti agricoli dotati di caratteristiche, attributi o reputazione legati al luogo di produzione intervenendo su vari fronti. Sul piano produttivo vuole garantire che i produttori che agiscono collettivamente abbiano i poteri e le responsabilità necessari per gestire l`IG, anche per rispondere alle richieste della società, come la salute e il benessere degli animali, i prodotti
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Fonte: Il Latte