Emirati Arabi Uniti, primo mercato del mondo arabo e hub logistico globale
Gli Emirati Arabi Uniti rappresentano una realtà strategica per l’Italia: il Paese non solo è il primo mercato di sbocco per il made in Italy nel mondo arabo, ma costituisce una porta d’accesso ad altri importanti mercati. Centro nevralgico degli scambi fra Europa e Golfo Persico, gli EAU sono un hub logistico mondiale, un crocevia internazionale di traffici turistici e commerciali ed un trampolino per penetrare i mercati asiatici ed africani.
La domanda di mercato EAU
La società emiratina è multietnica e dotata di significative capacità di spesa: il PIL pro capite, stimato in oltre 61.000 dollari, è tra i più elevati al mondo. La presenza di una popolazione giovane e abbiente, accanto al rapido incremento dei tassi di urbanizzazione e a flussi turistici stimati in forte aumento anche grazie all’Expo2020 (previsti 25 milioni di visitatori), sostiene la continua crescita dei consumi di prodotti alimentari. Una domanda che supera ampiamente l’offerta: il Paese – essenzialmente desertico e con scarsità di terre coltivabili e risorse idriche – è costretto a importare l’85% del proprio fabbisogno alimentare. Con una comunità di espatriati che rappresenta l’88% della popolazione residente, la società multiculturale degli Emirati ha attivato una domanda variegata per un ampio spettro di gusti, oltre a quelli tradizionali arabi. La maggioranza della popolazione residente ha origini asiatiche. Ciò si traduce in una prevalenza di commercializzazione di prodotti alimentari appartenenti a questa tradizione culinaria e gastronomica. Non a caso l’India è il primo Paese fornitore degli EAU. Il fattore prezzo ha un peso significativo nelle decisioni di acquisto dei consumatori: è relativamente meno importante nei segmenti più ricchi della popolazione, per i quali a contare di più sono la qualità dei prodotti e il loro marchio, mentre costituisce un elemento determinante per i consumatori a basso reddito che rappresentano la maggioranza dei residenti.
L’offerta made in Italy in EAU
Attualmente l’Italia detiene una quota di mercato del 2,3% sul totale delle vendite estere sul mercato emiratino. Le nostre esportazioni di prodotti agroalimentari nel 2017 sono state pari a 265,8 mln di euro. Di questi, il 57% è stato rappresentato dai prodotti alimentari, il 32% da derrate agriLe opportunità agroalimentari in EAU e Oman Emirati Arabi Uniti, primo mercato del mondo arabo e hub logistico globale a cura di Agenzia ICE Dubai mercati internazionali Emirati Arabi Uniti e Oman 281,8 mln € Export agroalimentare ITA in EAU e OMAN 2,3% Quota mercato ITA in EAU 1% Quota mercato ITA in Oman Emirati Arabi Uniti e Oman a cura di cole e l’11% dalle bevande. In particolare, le esportazioni dall’Italia di prodotti alimentari sono state pari a circa 152,5 milioni di euro. Nel 2017 gli EAU sono stati il 25˚ Paese di destinazione per le esportazioni agroalimentari italiane e il primo mercato nella regione. Il nostro export di settore potrebbe beneficiare del previsto aumento della domanda alimentare negli EAU, che si stima supererà i 10 mln di tonnellate nel 2021 con una crescita media annuale del 4,4%, e anche delle nuove tendenze che stanno modificando le abitudini di spesa e consumo della popolazione residente, oggi molto più attenta ai temi di una sana alimentazione. Anche a causa dell’elevata incidenza di malattie croniche di natura cardiovascolare, infatti, i consumatori sono sempre più alla ricerca di cibi salutari e controllati. Tali tendenze si sono tradotte in una rapida crescita della domanda di prodotti caratterizzati da ingredienti genuini e dalla filiera controllata, nonché di prodotti biologici.
ICE e la promozione nei canali di vendita
A sostegno delle produzioni italiane di qualità, dei prodotti biologici e delle denominazioni DOP e IGP – la cui conoscenza è ancora molto limitata fra i consumatori locali – l’ufficio ICE di Dubai ha svolto numerose campagne di comunicazione ed iniziative promozionali nell’ambito delle principali fiere di settore, quali Gulfood, Speciality Food Festival, Taste of Dubai e Taste of Abu Dhabi, dove l’Agenzia ha promosso gli autentici prodotti made in Italy, introducendo concept innovativi come l’Italian Food Lab e organizzando seminari informativi, degustazioni e live cooking show condotti da chef stellati. A ciò si è aggiunta la campagna The Extraordinary Italian Taste Festival, che ha coinvolto direttamente il settore della GDO, ovvero il più importante canale di vendita al dettaglio di prodotti alimentari freschi e confezionati nel Paese, capace di veicolare il 68% delle vendite di settore. La campagna organizzata dall’ICE ha coinvolto i maggiori ipermercati della catena distributiva LuLu, che vanta una capillare rete di punti vendita (oltre 60) in tutta l’area del Consiglio di Cooperazione del Golfo.L’iniziativa, finalizzata a promuovere il made in Italy agroalimentare e a moltiplicare la quantità e varietà di prodotti italiani presenti sugli scaffali della catena, ha interessato sei Paesi: EAU, Arabia Saudita, Qatar, Kuwait, Bahrein e Oman. Per quanto riguarda i prodotti di fascia alta, l’accesso ideale al mercato avviene prevalentemente tramite ristorazione di alto livello.
Negli EAU il settore della ristorazione è molto sviluppato e conta oltre 11.000 esercizi. Dubai, in particolare, con oltre 4000 esercizi, si è affermata come una destinazione d’eccellenza e, in termini di offerta, oggi può essere paragonata alle grandi capitali della ristorazione mondiale come New York, Londra e Parigi. I ristoranti negli EAU servono principalmente cucina mediorientale, europea, americana, indiana, cinese e thailandese. Da una recente ricerca condotta da KPMG, la cucina italiana è risultata in assoluto la più amata. Un risultato importante e non scontato in un Paese che è un melting pot di etnie, culture e tradizioni culinarie ed in cui il mercato, anche nel settore della ristorazione, è altamente competitivo.
Il mercato Oman
L’Oman è un mercato di dimensioni relativamente limitate e con una morfologia del territorio che determina un’elevata dispersione delle comunità di consumatori che ne compongono la domanda di beni di consumo. Il reddito pro-capite è inferiore a quello degli altri Paesi del Golfo e la società è maggiormente ancorata ad usi e costumi tradizionali. Tuttavia, la popolazione residente registra dinamiche di crescita elevata ed ha un’età molto giovane con elevato grado di urbanizzazione, quindi fortemente sensibile alle suggestioni della pubblicità e delle tendenze internazionali. L’Oman è peraltro il Paese del Golfo con la più elevata percentuale di autosufficienza alimentare, pari al 38,5%. Negli ultimi anni si è assistito ad un vasto processo di modernizzazione delle infrastrutture che ha portato alla costruzione di diversi centri commerciali che hanno stimolato la diffusione di standard occidentali di consumo gastronomico e quindi di punti vendita al dettaglio dotati di un’offerta di prodotti più ampia rispetto al passato. Si stima che il 70% dei prodotti agroalimentari venga venduta negli ipermercati.
Domanda e offerta made in Italy in Oman
La domanda di prodotti agroalimentari italiani si caratterizza ancora quale nicchia limitata. L’immagine del prodotto italiano è elevata, come testimoniato anche dall’aumento dei nostri ristoranti presso i principali alberghi e resort di lusso del Paese. Tuttavia, la penetrazione dell’offerta italiana incontra alcune criticità dovute a un settore della distribuzione molto concentrato e fortemente dipendente dagli approvvigionamenti presso i distributori residenti negli EAU. Nel 2017 le esportazioni di prodotti agroalimentari italiani si sono mantenute su un valore pari a circa 16 mln di euro e l’Italia ha rappresentato il 24˚ Paese fornitore dell’Oman con una quota di mercato dell’1%. La presenza di una grande proporzione di residenti asiatici rende la domanda di prodotti agroalimentari fortemente sbilanciata a favore di regimi alimentari e consuetudini culinarie molto diverse dalla dieta mediterranea. Occorrerà quindi un forte investimento in informazione e formazione allo scopo di diffondere la cultura gastronomica italiana ed i suoi benefici quale volano per facilitare la conoscenza e la penetrazione dei prodotti made in Italy. Nell’ottobre 2017 è stata organizzata per la prima volta una partecipazione alla Food and Hospitality Oman, la principale fiera di settore del Paese, con uno stand informativo dedicato ai prodotti DOP e IGP. L’interesse suscitato dall’iniziativa è stato alquanto vivace e uno dei distributori, proveniente dagli Emirati, presente presso lo stand di ICE agenzia, ha avviato una serie di contatti finalizzati allo sviluppo di opportunità di penetrazione. Tale circostanza fa ben sperare circa le potenzialità di medio-lungo periodo del mercato, anche se occorre un presidio sistematico e soprattutto una promozione mirata sul settore della distribuzione. Il succitato accordo stipulato con il gruppo LuLu, che possiede una forte presenza anche in Oman, rappresenta un esempio molto virtuoso nella direzione descritta.
a cura di Agenzia ICE Dubai
Fonte: Consortium 2018/01