Sostenibilità e cooperazione, una strada obbligata per l’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene che sta sviluppando progetti per il miglioramento del turismo, della logistica e della qualità della vita dei cittadini
Nel 2019 le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono state inserite da Unesco nella lista dei Patrimoni dell’Umanità come paesaggio culturale. Il riconoscimento, arrivato dopo 11 anni dalla presentazione del dossier, ha voluto premiare un’area, quella di produzione di una delle Denominazioni più importanti in Italia, non solo per vino che vi si produce (Conegliano Valdobbiadene – Prosecco DOP), ma anche e soprattutto per le caratteristiche paesaggistiche e geomorfologiche della zona, con particolare focus su tre elementi distintivi:
- hogback: la presenza di crinali estremamente irti e scoscesi allungati in direzione est-ovest e intervallati da piccole valli parallele;
- ciglioni inerbiti: una tipologia di terrazzamento nei vigneti che prevede il naturale inerbimento dell’interfila al posto di muretti a secco o altre soluzioni;
- paesaggio a mosaico: zone fortemente parcellizzate e interconnesse tra loro in cui piccoli appezzamenti di vite, mediamente di un ettaro, si intervallano a bosco.
Questi elementi non solo rendono la zona unica da un punto di vista paesaggistico per la sua straordinaria bellezza, ma garantiscono da un lato la tenuta dei pendii a fronte di rischi idrogeologici sempre più frequenti in un contesto di mutate condizioni climatiche, dall’altro la presenza di una biodiversità naturale unica, considerando che circa il 30% dell’area è investita a vite e il restante 55% è rappresentato da bosco.
Marina Montedoro, laureata nel 2001 alla Facoltà di Agraria di Padova, dal 2002 è Dottore Agronomo, nel 2005 consegue il Dottorato di Ricerca in Economia e Politica. Dal 2014 è direttore dello Spallanzani di Milano ente nazionale di ricerca che tutt’ora guida. Nel 2019 è nominata direttore di Coldiretti Lombardia. Dal 2020 è nominata presidente dell’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. Dal 2021 è direttore di Coldiretti Veneto. Nel 2022 è nominata coordinatore dei Siti Unesco del Veneto
La crescita del turismo
Un riconoscimento come quello Unesco, da una parte, impone vincoli importanti a partire da quelli paesaggistici che condizionano anche le attività antropiche a partire dalla normale pratica viticola, dall’altra, rappresenta un valore aggiunto inestimabile perché consente di far conoscere una zona prima quasi sconosciuta ai più e che nel 2023 si è confermata la prima destinazione turistica in Veneto per crescita del numero di presenze turistiche rispetto alla media regionale. I primi tre mesi del 2024 confermano questa tendenza con un +35% di presenze rispetto al resto del Veneto (+13%), con una forte tendenza alla destagionalizzazione dei flussi con presenze importanti anche nei mesi un tempo ritenuti ”morti” (inverno e autunno) con un +23% gennaio, +18% febbraio e +40% marzo rispetto al 2023 e un + 39% di stranieri rispetto al + 23% degli italiani (Dati Ufficio turismo Regione Veneto). Questi dati parlano di una tendenza in atto che va tenuta in considerazione e dimostra come diventi fondamentale attuare delle strategie di valorizzazione e di protezione per tutelare il paesaggio nel rispetto di quelli che oggi sono anche degli impegni chiari nei confronti di Unesco, ma che in realtà da sempre sono il focus delle politiche di valorizzazione sostenute dalla Regione Veneto. L’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene è l’ente che ufficialmente e da Statuto si occupa del sito tenendo conto della necessità in primis della sua tutela e in seconda battuta della sua valorizzazione. L’attuazione di strategie condivise con tutti i portatori di interesse, dalle amministrazioni comunali, ai Consorzi di tutela delle Denominazioni che insistono sull’area (non solo vini), alle pro loco, alle organizzazioni sindacali, ecc. rappresenta per l’Associazione la direttrice su cui, da quando è stata fondata nel 2020, si muove.
I progetti per la sostenibilità delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene
EcoLog è uno dei tanti progetti che sono stati messi in cantiere in questi anni coinvolgendo più portatori di interesse con l’obiettivo di favorire una crescita sostenibile dell’area tenendo conto di alcuni elementi critici quali la pressione turistica, la logistica, l’accoglienza, ecc. La logistica, soprattutto nelle fasi di maggior concentrazione dovute alla stagione vitivinicola, è uno degli elementi più sensibili in un’area in cui va garantita la viabilità sia per i cittadini che per i visitatori, sempre più presenti in zona, oltre che per gli operatori vitivinicoli. Il Progetto è nato per affrontare queste esigenze, tipiche di un territorio di produzione vitivinicola, basandosi su buone pratiche già realizzate con successo in un’altra area Unesco quella della Langhe, Roero e Monferrato, con tutti gli ovvi distinguo del caso, nella convinzione che l’ottimizzazione logistica può contribuire a valorizzare il territorio dove operano centinaia di cantine e che un servizio ad hoc di supporto alle vendite, sia intra sia extra UE, sia ”B2C” sia ”B2B”, può ridurre il carico burocratico che grava sulle singole cantine e migliorare la loro capacità di risposta alle esigenze di commercio nazionale e internazionale. Il progetto EcoLog nasce, quindi, per costituire un Hub Logistico e di Servizi dedicato al territorio, per raccogliere la merce da spedire e di conseguenza convogliare il traffico ”pesante” su uno o più centri posizionati strategicamente a ”fondo valle” e/o in prossimità di accessi all’autostrada. In questo modo si prevede che sarà possibile ridurre le criticità legate all’intensità del traffico pesante sulle Colline, creare un servizio nevralgico nel quale centralizzare le attività logistiche distributive e futuri servizi di supporto alla produzione, alla vendita e alla distribuzione. Il progetto si pone, quindi, come obiettivo finale e concreto la gestione centralizzata di ordini di ritiro attraverso una Piattaforma di ”booking collaborativo” che consenta la governance dei flussi quotidiani su un territorio che ha le sue fragilità e deve essere tutelato, lasciando agli operatori vitivinicoli libertà di azione affinchè la zona non perda di attrattività per attività economiche che sono da tutti riconosciute come fondamentali per la vita delle Colline, a partire dalla tutela del lavoro dei viticoltori, a quella di una denominazione che è un fiore all’occhiello anche per il sito Unesco. Tracciare e misurare le spedizioni effettuate dalle cantine diventa strategico per misurare, prevedere e quindi prevenire giornate/periodi di intenso traffico, limitando i flussi di ritiro e favorendo le aggregazioni di volumi nel corso dell’anno, gestendo i flussi in modo sempre più omogeneo, distribuendo meglio richieste e volumi in consegna e tenendo più stabile il traffico, andando anche ridurne i picchi. In estrema sintesi EcoLog potrebbe favorire il coordinamento tra tutte le cantine (con un occhio attento alle differenze anche in base alla loro dimensione), gli operatori logistici e le amministrazioni comunali, creando occasioni di sinergia operativa a tutto vantaggio della sostenibilità del territorio considerando anche il maggior risparmio di CO2 attribuibile principalmente alla gestione ottimizzata dei mezzi con una saturazione degli stessi e una sostituzione di mezzi obsoleti con motrici moderne. Si è stimato che, grazie alla realizzazione del Progetto, sia possibile una riduzione delle emissioni del 30-40% (pari a 130-170 tonnellate/anno non più emesse nell’ambiente).
I principi che muovono il progetto (sostenibilità, ottimizzazione, cooperazione, condivisione, tutela, ecc.) rappresentano i principi base della tutela di un paesaggio Patrimonio dell’Umanità e rappresentano una strada obbligata oggi per una gestione che sappia valorizzare a 360 gradi le attività economiche necessarie alla sopravvivenza della zona, le produzioni enogastronomiche che rappresentano la storia dell’area, la presenza di visitatori da tutto il mondo che sono poi il biglietto da visita delle Colline e la qualità di vita dei cittadini che abitano e amano queste zone.
A cura della redazione
Fonte: Consortium 2024_02