I Consorzi di tutela dei prodotti alimentari DOP e IGP “non sono organismi associativi”, di conseguenza non possono accedere direttamente agli incentivi per la tutela e la salvaguardia dei prodotti a qualità certificata. Lo dice il ministero delle politiche agricole, in risposta ad alcuni quesiti sul tema. Ma aggiunge: i Consorzi, per accedere ai contributi, devono costituire un’Associazione temporanea d’impresa (ATI). O, in alternativa, devono siglare un protocollo d’intesa tra le aziende aderenti. O con altri Consorzi. Protocollo, che va esibito al momento della presentazione dell’istanza di contributo, e in cui vanno specificate le collaborazioni, il soggetto capofila e l’impegno a costituirsi in ATI. Una volta concesso il con tributo, i soggetti interessati dovranno costituirsi in ATI.
IL PROTOCOLLO D’INTESA, presentato, come detto, dovrà contenere gli accordi interni fra il soggetto capofila e i soggetti aggregati. Durante l’esecuzione del progetto dovranno essere rispettati tali accordi. Le spese dovranno essere sostenute a cura del soggetto capofila. Non esiste, però, un modello facsimile di protocollo di intesa da compilare in quanto viene lasciata ai soggetti ampia facoltà di regolarizzare i loro rapporti. Sarà consentita, però, compatibilmente con la disponibilità di cassa, l’erogazione di un anticipo nella misura massima del 50% del contributo concesso, previa presentazione da parte dei beneficiari del finanziamento, di una fideiussione bancaria o assicurativa. La fideiussione dovrà garantire la restituzione dell’importo anticipato, maggiorato dell’interesse legale e prevedere espressamente la rinuncia al beneficio della preventiva escussione del debitore principale e la sua operatività entro 15 giorni, a semplice richiesta dell’amministrazione.
Fonte: Italia Oggi