Il Giorno Milano
Battaglia dei biologi sui controlli per la sicurezza nel piatto. “All’Expo bisogna discutere dei grandi temi della nutrizione. Lo sa che in Perù è stata ideata una patata (la Kawsay, ndr) ricchissima di vitamina C, di ferro, in grado di crescere sulle Ande, immune ai parassiti, che sta diventando la soluzione ai problemi della malnutrizione? Ed è una patata. Queste sono le cose di cui mi auguro si parli”. Ha le idee chiare Luciano Oscar Atzori, consigliere e segretario dell’Ordine nazionale dei biologi. E promette che i suoi associati, 50mila in tutta Italia, faranno la loro parte nel dibattito sui temi dell’Esposizione universale del 2015. A cominciare dalla battaglia sulla trasparenza della filiera del cibo
Atzori, l’agroalimentare made in Italy e a rischio? «Sì, l’attacco arriva da due fronti. Da un lato ci sono le frodi e le falsificazioni sulle tracciabilità di un prodotto. Dall’altro, ci sono azioni di concorrenza scorretta. Il Regno Unito ha attivato un sistema di etichetta a semaforo. Il problema è che con questo sistema i prodotti fiore all’occhiello del made in Italy, come l’olio extravergine o il Parmigiano Reggiano, hanno il semaforo rosso (che sconsiglia il consumo, ndr). Questo sistema ci penalizza perché non valuta il prodotto nel contesto di una dieta e potrebbe creare un problema per i nostri alimenti più nobili».