«Se consumi carne di agnello IGP difendi il territorio e salvi le aziende colpite dal sisma». Lo dice Virgilio Manini, allevatore di Saturnia, Presidente dell’Associazione Agnello del Centro Italia IGP che è in costante contatto con i colleghi delle zone colpite dal terremoto per capire come poter dare un aiuto concreto. «Tutte le iniziative sono complicate – spiega – perché i consumi di agnello nelle zone terremotate sono precipitati. I turisti non ci sono più. C’è grandissimo disagio nella conduzione delle greggi. Il nostro appello è quello di consumare carne di agnello lgp. La carne gode di tracciabilità al 100%. Noi cercheremo di spingere al massimo – dice – non solo per salvare gli allevamenti, ma per salvare quel territorio che grazie al pascolo era tenuto come un giardino. Molti dei pastori non sanno nemmeno se continuare o no. Le aziende sono macerie e il bestiame è mantenuto con sacrifici enormi. La speculazione è in agguato e noi ci offriamo come garanti della bontà di un prodotto etichettato che arriva dalle zone terremotate».
L’Associazione Agnello del Centro Italia IGP lancia dunque un appello per sostenere gli allevatori delle zone terremotate in quanto propongono sul mercato l’agnello nato e allevato nel territorio dell’Italia centrale (in Abruzzo, sulle colline e montagne dell’Emilia Romagna, nel Lazio, Marche, Toscana e Umbria), ottenuto da una popolazione di ovini storicamente presente in questo areale, che danno origine ad un agnello da carne di ottima qualità. Una qualità ritenuta eccellente anche dai maestri chef di mezza Italia che il 14 e 15 novembre sono stati presenti a Montecatini Terme per la presentazione dell’evento “Vetrina Toscana” in cui si cucinavano prodotti col marchio, primo fra tutti l’Agnello del Centro Italia IGP.
L’Agnello del Centro Italia si nutre esclusivamente di latte materno e di foraggi (freschi e/o essiccati), con piccole integrazioni di granaglie, quando necessario. Esso è molto apprezzato dal commercia e dagli allevatori e rappresenta per i pastori dei centro Italia una fetta importante di economia. Gli Agnelli del Centro Italia IGP, che sono stati certificati nel 2015 sono stati 53.365 di cui 7.542 provenienti dalla Toscana e 15.509 sono i capi certificati nei mesi di novembre e dicembre. Un bell’incremento rispetto all’anno precedente, con un trend positivo che quest’armo avrebbe potuto proseguire se non ci fosse una grave incognita dovuta al dramma che si sta vivendo nelle zone terremotate.
Fonte: Il Tirreno