Il Presidente del Consorzio Tutela Lambrusco, Claudio Biondi, sottolinea l’importanza dell’export e l’organizzazione di eventi internazionali
Lambrusco my wine, Lambrusco, il mio vino. Le bollicine rosse piacciono nel mondo ma sono applaudite soprattutto negli Stati Uniti che trainano le esportazioni.
Claudio Biondi, neo rieletto presidente del Consorzio Tutela Lambrusco, quanto conta oggi l’export?
“Per il Lambrusco, vino tra i più venduti al mondo, è un settore fondamentale. Esportiamo in 90 Paesi nel globo dove approda circa il 60% della produzione. L’export registra numeri in crescita con l’aumento della domanda in Paesi come il Messico e in generale il Sud America”.
Qual è l’area più importante all’estero?
“Storicamente gli Stati Uniti dove le bollicine rosse sono molto apprezzate. È un mercato che ci ha sempre dato grandi soddisfazioni. Infatti negli Usa organizziamo diversi eventi legati al Lambrusco. Ci danno buoni risultati anche Canada, Giappone, Germania e prima del conflitto anche la Russia”.
La fotografia dei numeri visti dal Consorzio?
“Abbiamo 70 soci che comprendono un totale di circa 5.000 viticoltori, oltre 35 milioni di bottiglie di Lambrusco Doc prodotti nel 2023, circa 100 milioni di Emilia Igt Lambrusco prodotte sempre nel 2023, 10.000 ettari di superficie vitata a Lambrusco tra Modena e Reggio Emilia”.
Quali sono le 6 Doc tutelate dal Consorzio?
“Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOP, Lambrusco di Sorbara DOP, Lambrusco Salamino di Santa Croce DOP, Modena DOP, Reggiano DOP e Colli di Scandiano e di Canossa DOP. L’ IGP Emilia Lambrusco invece è sotto l’egida del Consorzio Tutela Vini Emilia con il quale lavoriamo molto in sinergia su tanti aspetti”.
Perché è nato il World Lambrusco Day che si è svolto l’anno scorso a Parigi e quest’anno nella suggestiva cornice di Sassi di Matera?
“Le bollicine rosse sono apprezzate in tutto il mondo ma anche in Italia e abbiamo pensato che il Lambrusco meriti ogni anno un evento altamente simbolico su un palcoscenico di eccellenza. Anche l’anno prossimo sceglieremo un’altra località d’elezione in Italia”.
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L’Oro rosso di Modena e Reggio piace ai giovani?
“La maggior parte dei ragazzi oggi sa bere in modo responsabile e apprezza le nostre bollicine adatte anche per gli aperitivi. Ma per comprendere meglio i gusti giovanili e quelli del futuro in seno al Consorzio abbiamo istituito un Comitato composto da decine di giovani imprenditori e referenti delle nuove generazioni di aziende agricole molto attenti a interpretare le esigenze e i gusti dei consumatori di oggi e di domani”.
Il pubblico femminile?
“È in crescita, valorizza e apprezza il Lambrusco soprattutto nelle sue espressioni più particolari. Sono ormai superati da un pezzo i tempi in cui lo si riteneva un vino solo maschile”.
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Fonte: Quotidiano Nazionale