Lambrusco DOP, nozze in vista tra i consorzi. II Cda dei tre Consorzi che rappresentano il Lambrusco in Emilia-Romagna, si è riunito il 25 giugno e finalmente ha dato parere favorevole, all’unanimità, alla fusione. L’unione fa la forza e queste bollicine a bacca rossa, uniche nel mondo, possono competere così sui mercati internazionali con maggior peso. Bollicine forse un poco dimenticate, considerate un po’ fuori moda, ma che in realtà stanno facilmente recuperando terreno, anche grazie alle molteplici possibilità di abbinamento: a Roma, la pizza con mortadella è in prima fila; con i salumi, con la lingua; e vai di buongusto; d’estate molti giovani hanno imparato a bere Lambrusco DOP bello fresco, in qualche caso anche allungato con ghiaccio, come va di moda con alcuni champagne. Ricordo che l’attrice Alida Valli, che per anni aveva avuto il suo buen retiro a Budrio, in provincia di Bologna, adorava il Lambrusco e aveva trasmesso il gusto del Lambrusco DOP anche a suo figlio, attore, Carlo De Mejo: insieme amavano abbinare alcune tipologie con i tortellini in brodo, e apprezzavano molto la tradizione di allungare lo stesso brodo con qualche cucchiaio di Lambrusco. Devo ad Alida e a suo figlio di aver imparato quante sorprese può riservare il Lambrusco.
Sono tre i Consorzi : “Consorzio Tutela del Lambrusco di Modena”, “Consorzio per la Tutela e la Promozione dei Vini DOP Reggiano e Colli di Scandiano e Canossa” e “Consorzio di Tutela Vini del Reno D.O.C.” : hanno espresso, all’unanimità, parere favorevole alla fusione per incorporazione, a partire dal prossimo anno, per far sì che nasca un unico grande soggetto consortile: il Consorzio Tutela Lambrusco.
“Il Lambrusco DOP è indubbiamente, nei numeri, uno dei vini immagine dell’Italia. È un grande universo rappresentato da differenti vitigni, territori e colori. Questa diversità, che ci contraddistingue e rappresenta, dobbiamo trasformarla anche in una grande ricchezza per tutti i produttori che contribuiscono a renderla viva ogni giorno” commenta Giacomo Savorini, direttore dei Consorzi che oggi tutelano il vino lambrusco. “Penso che questo primo passo verso un unico soggetto consortile a tutela del Lambrusco DOP ci consenta di poter raggiungere, finalmente, l’obiettivo di poterci rivolgere, agli occhi del consumatore finale, in modo coeso e uniforme, valorizzando ancora meglio le singole ricchezze delle diverse denominazioni”.(…)
Fonte: Repubblica.it