I capolavori a denominazione di origine è la prima iniziativa di Eataly, Federdoc, Fondazione Qualivita, oriGIn Italia e Treccani che propone negli store italiani di Eataly diverse informazione sulle DOP e IGP italiane.
Un nuovo progetto che vuole promuovere l’Italia a partire dalla cultura enogastronomica attraverso una strada in grado di raggiungere i consumatori globali con informazioni, contenuti e modalità più efficaci che consentano percorsi di conoscenza delle produzioni DOP, IGP e dei territori.
Con la prima iniziativa progettuale dal titolo “I capolavori a denominazioni di origine” sono messe in evidenza non solo qualità e caratteristiche organolettiche uniche, ma anche capacità di cristallizzare nella memoria e nella cultura, la storia, i simboli, le arti, la letteratura e molte altre attività del nostro sapere e saper fare.
La storia del cibo si fa tra gli scaffali
Un’opportunità all’interno degli store italiani di Eataly. Il racconto sull’eredità culturale dei prodotti è fruibile grazie a grandi pannelli illustrati, mentre gli aspetti più attuali sulle produzioni sono affidati a un “manuale” contenente l’elenco aggiornato delle denominazioni italiane, a una brochure dedicata all’approfondimento sulle produzioni di qualità europee e sul significato dei marchi Dop, Igp e a etichette dotate di QR-code presenti sugli scaffali che accolgono i prodotti.
L’iniziativa è nata dall’accordo tra Eataly, Federdoc, Fondazione Qualivita, oriGIn Italia e Treccani e propone ai consumatori un modello di informazione completo sulle oltre 830 denominazioni italiane del settore agroalimentare e vitivinicolo.
Sui capolavori a denominazione d’origine ci saranno informazioni che vanno dal geniale macchinario inventato da Leonardo da Vinci per la trasformazione dell’antenato dell’olio Toscano IGP al ruolo del Barolo DOP nella rete diplomatica di Cavour, passando per i suoli vulcanici dell’Etna, patrimonio dell’Umanità Unesco dal 2013, e fattore vitale per la nascita del Pistacchio Verde di Bronte DOP e dei vini Etna DOP.
La presentazione del progetto si è svolta nell’ambito di un in contro web il 27 ottobre. «Il racconto del Made in Italy di qualità è il presupposto su cui si basa il modello di Eataly – ha ricordato Nicola Farinetti, amministratore delegato di Eataly – Abbiamo creato punti vendita in grado di ospitare percorsi di approfondimento e di didattica con l’obiettivo di dare ai nostri clienti occasioni per diventare più consapevoli attraverso ogni esperienza vissuta insieme a noi. Accogliamo questo progetto con grande soddisfazione avendo la possibilità di collaborare con i maggiori rappresentanti dei prodotti italiani DOP e IGP».
Insieme per promuovere la conoscenza di DOP e IGP
«Come attori della filiera produttiva – ha sottolineato Cesare Baldrighi, presidente di oriGIn Italia – abbiamo l’obbligo di mettere in campo tutte le azioni perché le nostre imprese possano continuare a produrre e a competere nei mercati nazionali e internazionali; come custodi di questa straordinaria eredità culturale, abbiamo il dovere di farci portavoce di un patrimonio storico e culturale di eccellenze unico al mondo. Il nostro è un grande lavoro di educazione alimentare. Esiste una filiera che va conosciuta. Niente di meglio, quindi, di una vetrina come Eataly per sottolineare i nostri valori».
«Federdoc – ha puntualizzato Leone Massimo Zandotti, in rappresentanza del presidente Riccardo Ricci Curbastro – vuole essere promotore delle nostre denominazioni e svilupparne la divulgazione narrando storia, territorio, vitigni mantenendo uno stretto contatto con i consumatori. Questo progetto mette in atto una collaborazione sinergica fondamentale».
«Le indicazioni geografiche – ha annotato Cesare Mazzetti, presidente Qualivita – sono il fulcro del successo. “I capolavori a denominazioni di origine” rappresenta un esempio di coesione che vede protagonista un pool di attori importanti schierato per il made in Italy. Siamo leader nel mondo per il numero di denominazioni registrate: con il palcoscenico di Eataly la nostra distribuzione, valorizzazione e divulgazione viaggia al massimo».
Fonte: Italia a Tavola