L’Aceto Balsamico di Modena IGP, tra i meno colpiti dalla crisi, esporta nel Regno Unito il 5% della produzione. Le restrizioni spingono il consorzio di tutela a guardare verso Oriente
L’Italian Food Valley non arretra nemmeno di fronte alla pandemia. Quel giardino delle delizie tout court compreso tra le province di Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Modena, crocevia ideale in cui memoria, gusto e saper fare si incontrano, tiene il passo in primis grazie all’export dell’Aceto Balsamico di Modena IGP.
Esportato in tutto il mondo, il raffinato condimento capace di esaltare tutti i sapori della tavola, rimane una delle scelte irrinunciabili dei clienti internazionali. A dispetto degli effetti dell’emergenza sanitaria, la produzione di questo prezioso prodotto modenese ha registrato solo un -5% a livello di produzione globale attestatasi a circa 90 milioni di litri. Numeri incoraggianti che confermano la forza di un fiore all’occhiello italiano che riesce a tenere la barra dritta. Sono le piccole aziende a conduzione familiare ad aver subito le perdite maggiori, sia in Italia sia all’estero. Focalizzate tradizionalmente su enoteche, botteghe di prelibatezze e canale Horeca, hanno risentito in Italia dei vari lockdown.
L’incognita del 2021, all’estero, si chiama Brexit. Dal primo gennaio, infatti, il Regno Unito è ufficialmente fuori dall’Unione Europea. Questo significa dover far fronte a nuovi problemi legati alle relazioni commerciali tra Gran Bretagna e Ue e alla reintroduzione di farraginose pratiche burocratiche. Molte, anzi troppe, sono le procedure che dallo scorso gennaio in poi si devono affrontare per riuscire ad esportare oltremanica non solo l’aceto balsamico, ma anche diversi altri prodotti dell’agroalimentare italiano ed europeo. E questo preoccupa non poco.
In Inghilterra il settore dell’agroalimentare incide sul 26% del totale delle importazioni. In questo contesto, l’aceto balsamico esporta circa il 5% della produzione. Con il cambio di normativa l’aggravio inizia a pesare non solo sui produttori, ma anche su chi vuole importare prodotti in Gran Bretagna. Le formalità doganali si applicano a tutte le merci in entrata ed in uscita dal Regno Unito. L’accordo provvisorio che regola i rapporti con l’Ue termina a fine mese complicando ancor più una situazione già di per sé confusa.
Il Consorzio di tutela dell’Aceto Balsamico di Modena non rimane tuttavia in balia degli eventi e cerca di farsi spazio in nuovi mercati. È il caso della Corea del Sud, con la quale sono in corso negoziazioni di libero scambio, ma anche di Cina, Vietnam e Messico, Paesi con i quali l’Ue ha perfezionato accordi bilaterali per la protezione di alcune indicazioni geografiche italiane, tra le quali figura anche l’aceto balsamico che continua a rappresentare al meglio l’Italian Food Valley. Nonostante tutto.
Fonte: La Repubblica