Iniziata a febbraio, la stagione della Carota Novella di Ispica IGP prosegue abbastanza bene, anche se sul piano delle rese le cose potevano andare decisamente meglio. Le piogge alluvionali di fine ottobre 2019 hanno inficiato l’incremento del 15% delle superfici seminate, che dovevano servire a far fronte a una sempre maggiore richiesta del prodotto a marchio (Indicazione Geografica Protetta).
“Nell’ambito delle programmazioni volte a indirizzare i nostri produttori verso gli orientamenti del mercato e le relative tendenze di consumo – ha spiegato Carmelo Calabrese, presidente del Consorzio di Tutela della Carota Novella di Ispica IGP – avevamo preventivato e concretizzato un aumento delle nostre superfici, ma i semi sono stati spazzati via delle forti precipitazioni, vanificando il piano. Tutto sommato, grazie proprio al programma per la stagione 2020, siamo riusciti a contenere la perdita nei limiti accettabili. Sostanzialmente, quello che doveva rappresentare un +15%, si è trasformato in un -20% sul totale raccolto rispetto all’anno precedente”.
Il decremento non ha riguardato solo le coltivazioni a marchio IGP, ma ha interessato l’intera produzione di carota dell’areale di Ispica che, con i suoi 1500 ettari, rappresenta un quota significativa nel panorama produttivo italiano.
“La domanda, in questo momento, è molto sostenuta e le raccolte, dopo un lieve ritardo dovuto alle piogge della settimana scorsa, sono riprese a pieno ritmo – ha spiegato il presidente – La qualità produttiva è ottima e le proprietà organolettiche sono espresse al meglio, garantendo gli alti standard con cui siamo abituati a soddisfare la nostra clientela business e il consumatore finale. Il prezzo del prodotto semi lavorato (ossia lavato, selezionato, calibrato in big bag), si attesta al momento a 0,40 Euro al kg, con tendenza al rialzo, data la grande richiesta che vede il mercato nazionale come protagonista principale”.
“Nel mese di aprile – ha detto in chiusura Calabrese – abbiamo iniziato a lavorare anche con l’estero, commercializzando prevalentemente con la Francia, che gradisce particolarmente il nostro prodotto fresco, sano, buono e croccante. Via via si stanno aprendo anche gli altri mercati europei, specialmente per i retail che pongono la qualità al primo posto”.
Fonte: freshplaza.it