Per gli agricoltori della Sardegna è tempo di attesa. Le piogge del mese di settembre avevano fatto presagire un anno ottimo nella produzione del Carciofo Spinoso di Sardegna DOP. Oggi è necessario irrigare i campi di carciofi per sopperire all’escursione termica della giornata. Gli invasi sono semivuoti, per cui se non dovesse piovere a sufficienza nei prossimi giorni sarebbe necessario razionalizzare le risorse idriche. La siccità favorisce il proliferare degli insetti dannosi, come la nottua, e gli afidi, situazioni anomale che comportano l’atrofia del capolino. «Questa situazione climatica – afferma Francesco Erbì segretario provinciale della Cia di Cagliari – ha compromesso seriamente i raccolti. La speranza è che il clima si stabilizzi in modo da creare le condizioni per una buona produzione del carciofo».
In Sardegna, terza principale regione italiana di produzione dei carciofi, dopo Puglia e Campania, la media di produzione è di 50.000 capolini/ha. II 62% della produzione dei carciofi è in provincia di Cagliari, seguita da Sassari al 27%, Oristano 11% e Nuoro 1%. Il Carciofo Spinoso di Sardegna DOP è l’unico carciofo a fregiarsi della denominazine. Altro problema del comparto è l’indebolimento dei prezzi di mercato del carciofo a causa della strenua e agguerrita concorrenza delle produzioni egiziane, che invadono commercialmente l’Ue.
Fonte: Terra a e Vita