I costi dei generi alimentari corrono ancor più dell’inflazione media. Ma tutti i contratti con la Pubblica amministrazione hanno tariffe bloccat
“Il violento rialzo dei prezzi sta seriamente condizionando il mercato: tutte le aziende del nostro settore sono in perdita”. La concisione con cui Lorenzo Mattioli, presidente di Anir Confindustria, descrive la situazione in cui versano le imprese della ristorazione collettiva si riflette nell’apparente semplicità del problema: l’inflazione ha fatto esplodere i costi mentre i prezzi per la fornitura dei servizi sono bloccati.
Al contrario di altri settori che lavorano per la Pubblica amministrazione, come quello delle costruzioni, i capitolati di appalto non prevedono la possibilità di rivedere i tariffari. E per imprese che realizzano più della metà del loro giro d`affari, 3,5 miliardi di euro su poco più di 6, fornendo pasti a scuole, caserme e ospedali l`assenza di un adeguamento automatico pesa come un macigno.
«Questo è un settore che rischia il default – prosegue Mattioli – un tessuto imprenditoriale importantissimo fatto da centinaia di aziende che erogano 4,5 milioni di pasti al giorno, 1 miliardo all`anno. Se non si interviene si rischia una seria emergenza sociale».
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Fonte: Affari e Finanza