Qualità, unicità e tipicità. Sono le caratteristiche che fanno delle Pesche e Nettarine di Romagna IGP uno dei prodotti di pregio del settore ortofrutticolo emiliano-romagnolo. Le prime in Europa ad ottenere il riconoscimento di Indicazione geografica protetta, a tutela dei frutti e dello stretto legame con il territorio d’origine – la Romagna – e con la tradizione di una cultura agricola che rappresenta, a pieno titolo, la storia della frutticoltura italiana. La zona tipica di coltivazione attraversa le province di Ferrara, Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. Qui si coltivano le pesche più buone d’Europa riconosciute e riconoscibili per le caratteristiche organolettiche gustative uniche che possiedono.
“È un accordo che premia, ancora una volta, un nostro prodotto d’eccellenza – ha affermato il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini – in una terra che detiene il record europeo delle certificazioni DOP e IGP, con ben 44 prodotti riconosciuti. Marchi che sono uno straordinario strumento di difesa dall’omologazione alimentare e aiutano i produttori a conservare spazi commerciali e identità, in un’area – l’Emilia-Romagna– nella quale è nata storicamente la peschicoltura e nella quale opera un sistema ricco di tecnologie all’avanguardia per tutta la filiera”. “La firma di oggi – ha concluso Bonaccini – tra il Consorzio di tutela della Pesca e Nettarina di Romagna IGP e la Ferrero, Gruppo leader in Europa e nel mondo, apre un nuovo spazio di commercializzazione che valorizza la cultura della produzione delle pesche di qualità. Per vincere sui mercati globali occorre saper fare squadra e questa è la strada che va percorsa”.
“L’ortofrutta è un comparto leader dell’agroalimentare emiliano-romagnolo ed europeo- ha aggiunto l’assessore regionale all’agricoltura, Simona Caselli – e sta dimostrando la propria capacità di fare sistema dalla terra alla tavola. Il confronto con la Spagna è il grande tema da affrontare, visto che la produzione iberica che in un primo tempo si rivolgeva solo alle varietà precoci, ora si sovrappone alla nostra. Per ristabilire un equilibrio fra domanda e offerta a livello europeo sono necessarie azioni di promozione e valorizzazione del prodotto per incentivare i consumi ma anche una nuova e forte programmazione dell’offerta europea: una strategia che sposti il confronto sul piano della qualità, puntando su unicità, qualità, tipicità. Anche il packaging dei prodotti, ad esempio, qui dove ci sono le aziende leader mondiali, può rappresentare un aspetto di competitività. Va anche considerato il risvolto occupazionale: il tessuto produttivo peschicolo è numericamente importante e anche sotto questo aspetto vanno adottate strategie per valorizzare il piccolo produttore di qualità: perseguendo l’obiettivo di una maggiore aggregazione e rafforzamento del potere contrattuale della base produttiva e della filiera”.