La Mela di Valtellina IGP presenta tutte le caratteristiche della buona mela di montagna, non per nulla nel marzo del 2010 si era guadagnata il marchio Ue assegnato alle tre varietà Golden Delicious, Red Delicious e Gala. Eppure viene ancora surclassata dalle concorrenti del Trentino Alto Adige in termini di budget destinato alla promozione grazie al quale negli anni i Consorzi di tutela hanno creato e rafforzato i rispettivi brand della Mela della Val di Non DOP e della Mela della Val Venosta IGP, ma oggi anche la Lombardia ci sta provando. La Regione si è infatti impegnata a mettere a disposizione alcune risorse per la promozione del territorio e per l’internazionalizzazione. Il problema è la bassa remunerazione delle mele, come ha sottolineato l’assessore regionale Gianni Fava parlando di un obiettivo da raggiungere «accreditare la mela di Valtellina come uno dei grandi prodotti della Lombardia».
Oltre l’80% dei frutticoltori della Valtellina aderisce alla cooperativa Melavì (nata dalle tre cooperative storiche valtellinesi, la Cooperativa ortofrutticola di Ponte in Valtellina, la Frutticoltori Villa di Tirano e la Cooperativa ortofrutticola Alta Valtellina) che garantisce e commercializza la Mela di Valtellina Igp. In tutto sono 700 ettari i meleti coltivati da circa 500 aziende agricole della Valtellina, in condizioni geografiche e climatiche ideali per la coltivazione del melo. Il 90% della produzione, circa 300mila quintali complessivi, viene certificata Mela di Valtellina IGP. Il 40% dei volumi di prodotto vanno all’export per compensare la stagnazione dei consumi sul mercato interno.
Secondo il direttore di Melavi, Dario Poletti Riz, il raccolto di quest’anno si annuncia in linea con quello dell’anno scorso in quanto al momento non si segnalano problemi particolari. Anche a livello di qualità, come sottolinea Silvia Scieghi, responsabile della qualità, il livello sempre elevato dovrebbe essere mantenuto. «Il raccolto inizierà a metà agosto dalla varietà Gala per continuare poi a metà settembre con le Golden Deliciuos e Red Delicous. Per quanto riguarda la commercializzazione i prezzi sono superiori a quelli della scorsa annata, ma sono sempre non soddisfacenti per l’azienda agricola. Abbiamo qualcosa in giacenza e si sta ancora vendendo il prodotto dello scorso anno».
Fonte: Il Sole 24 Ore – Agrisole